Il Governo si muova per contrastare quella che sta diventando una frode colossale – il contrabbando di carburanti – spesso riconducibili alla criminalità organizzata. A chiederlo è il senatore Udc Antonio De Poli che stamane intervenendo a Verona, nel corso di un convegno organizzato da Assoindipendenti, ha reso noto di avere presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Economia Padoan con cui “chiede di inserire la categoria di prodotti petroliferi nella lista di beni che portano alla solidarietà passiva nel pagamento dell’Iva”. In altre parole, spiega il parlamentare dell’Unione di centro,
“Nel caso di vendite sottocosto di carburanti con contestuale mancato pagamento dell’Iva da parte di chi vende, anche chi compra sia chiamato ad essere responsabile in solido per il mancato pagamento dell’imposta”.
“Parlare oggi delle frodi nel settore dei carburanti, come sintetizza il titolo della giornata di oggi, non è solo una questione penale ma anche morale che deve richiamare la politica e le istituzioni ad affrontare finalmente un “cancro dell’illegalità” che si è diffuso in modo significativo negli ultimi anni: secondo le Fiamme gialle nel mercato italiano, negli ultimi due anni (2015-2016) oltre 400 milioni di litri di benzina sono stati immessi illecitamente, per un valore di 360 milioni di euro. In 2 anni l’illegalità ha provocato un danno per l’erario che è stimabile in 3-4 mld di euro l’anno, metà dei quali per la sola evasione Iva”, ha concluso.