Antonio De Poli

Gazzo Padovano: De Poli in Senato presenta E-voice, la voce dei territori in Europa

Il progetto finanziato dalla Commissione europea mira allo scambio di buone pratiche per fronteggiare la pandemia. La testimonianza dei giovani impegnati nelle prime due tappe a Gazzo e in Romania

“In Senato abbiamo presentato E-voice, un progetto del Comune di Gazzo, in provincia di Padova, uno dei pochissimi comuni italiani e di piccole dimensioni ad essere stato selezionato dalla Commissione europea per questa iniziativa. L’obiettivo è dare voce
ai territori, affinché l’Europa sia più vicina ai nostri cittadini e alle nostre comunità”. Lo ha detto stamane il Senatore Udc Antonio De Poli, intervenendo stamane a Palazzo Madama, nel corso della conferenza stampa di presentazione di E-voice. Il progetto E-Voice mira allo scambio culturale dei Paesi e, in modo particolare, di buone pratiche sulle strategie messe in atto dai Paesi europei per fronteggiare la pandemia e coinvolge 7 Paesi europei, Italia con il Comune di Gazzo (capofila) e la Provincia di Padova, Croazia, Romania, Belgio, Bulgaria, Spagna, Francia. Il progetto – a cui parteciperanno oltre 462 partecipanti – è partito nel 2022 ed già entrato nel vivo con le prime due “tappe” (a Gazzo e a Mioveni, in Romania; la prossima sarà a breve in Croazia). “La fiducia nei confronti dell’Europa ha avuto il picco durante il Covid ma, nell’ultimo anno, come ci dice un recente studio, è calata al 42%. Le istituzioni europee, purtroppo, spesso ci appaiono come qualcosa di distante dalle nostre comunità. L’obiettivo di questo progetto è avvicinare l’Europa ai nostri territori, dare voce soprattutto ai Comuni più piccoli, dare voce ai giovani, perché le nuove generazioni sono il nostro futuro, per costruire comunità resilienti”, ha detto ancora De Poli che si è poi soffermato sull’immagine scelta dal progetto: “I giovani, in questo scatto, si abbracciano fra di loro. Ci danno le spalle perché loro, i giovani, guardano avanti e sono protesi verso il futuro. Solo restando, facendo rete come avete fatto voi con E-voice, possiamo abbattere i muri e oltrepassare i confini dei propri territori per costruire l’Europa dei popoli”. “Siamo orgogliosi di questo importante finanziamento europeo. Siamo convinti che l’incontro tra i popoli europei, in particolare fra i giovani e le associazioni, per confrontarsi su come la pandemia abbia creato comunità resilienti, sia motivo di crescita per tutti. La nostra è una piccola realtà, che però crede molto nella rete territoriale e nelle opportunità di confronto anche oltre le barriere geografiche”, ha evidenziato il sindaco Ornella Leonardi. Come ha spiegato Paola Pilotto, coordinatrice di E-voice, il progetto analizzerà l’impatto della pandemia nei Paesi coinvolti sotto 4 profili: salute mentale, povertà educativa, cattive abitudini e disoccupazione. “Siamo un paese piccolo nelle dimensioni ma grandissimo nell’impegno. Con 7 scambi questo progetto ci consentirà di confrontarci con altri giovani di altri Paesi europei”, ha spiegato la giovane Manuela Todeschini, che ha portato la tua testimonianza di responsabile gruppo Giovani E-Voice. “Il viaggio è stato un fertile terreno di condivisione di culture”, ha messo in evidenza. “La conoscenza delle culture porta al superamento delle barriere e alla riscoperta delle proprie diversità”, ha aggiunto Manuela Marsano, direttrice del programma Cerv (Civil Equality Rights Values). L’Italia registra un alto di tasso di partecipazione al Cerv: con 479 progetti il nostro Paese si colloca al primo posto, seguito da Ungheria e Spagna. A seguire il consigliere comunale con delega alle Politiche europee PierLuigi Zarantonello, ha illustrato il sito Internet del progetto www.evoiceprojetc.eu , che sarà presto pubblicato in tutte le lingue dei Paesi partner. “Siamo stati in Romania , lo scorso aprile, e abbiamo avuto modo di confrontarci con una cultura e un popolo diverso: è stato motivo di crescita personale e collettiva”, è la testimonianza del giovane Samuele, una delle “voci” del progetto. La mission condivisa, d’altronde, è proprio questa: superare le frontiere e, uniti, pensare al futuro con una visione diversa e più ricca.