

Cari amici,
questa mattina in Vaticano si è tenuto il Giubileo dei Governanti e degli Amministratori, un momento di profonda riflessione e confronto svoltosi in Vaticano, che ha posto sotto i riflettori il senso autentico del nostro impegno pubblico.
Papa Leone XIV, con parole incisive e piene di umanità, ci ha ricordato che servire le istituzioni non è un fine a sé stesso, ma significa soprattutto servire le persone, in particolare quelle più fragili e vulnerabili della società. È un invito a custodire la dignità umana, difendere la vita in tutte le sue forme e sostenere la famiglia, pilastri fondamentali della nostra convivenza.
Non si è limitato però a un richiamo tradizionale: il Papa ha indicato con chiarezza anche le sfide complesse del nostro tempo, a partire dall’intelligenza artificiale. Un tema delicato e attuale, che richiede una gestione responsabile e consapevole. L’intelligenza artificiale non deve mai sostituire l’uomo, ma rimanere uno strumento al suo servizio, capace di potenziare il nostro operato senza mai intaccare la nostra dignità e responsabilità.
Altro punto cruciale è stato il richiamo alla libertà religiosa, un fondamento imprescindibile per una convivenza autenticamente umana, basata sul rispetto reciproco e sulla libertà di coscienza.
Ringrazio il Santo Padre per averci indicato una rotta chiara: fare politica con coscienza, umanità e visione. Solo così il nostro lavoro potrà davvero tradursi in un servizio vero e profondo, capace di costruire comunità più giuste, inclusive e solidali.
Queste parole rappresentano una bussola importante per tutti noi che operiamo nelle istituzioni: un richiamo a non perdere mai di vista il volto umano dietro ogni decisione e la responsabilità che ne deriva.
Antonio