La casa farmaceutica Glaxo chiude: 300 lavoratori resteranno a casa. Chiedo al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda di convocare la parti per fermare le procedure di dismissione e aprire un tavolo di discussione sul rilancio del comparto farmaceutico, strategico per lo sviluppo del nostro Paese. Stiamo parlando di una struttura che si trova a Verona dove lavorano professionalità importanti che non possiamo disperdere. Ad affermarlo è il presidente nazionale dell’UDC Antonio De Poli che interviene sulla Glaxo di Verona, su cui – nei giorni scorsi – si sono rincorse le voci sulle dismissioni del centro produttivo scaligero e annuncia, per martedì prossimo, alla ripresa dell’Aula, un’interrogazione parlamentare al MISE (Ministero dello sviluppo economico). “La società investirà fino al 2020 oltre 140 milioni di sterline (158 milioni di euro ndr) in altri centri nel Regno Unito e così si apre una fase di riorganizzazione strategica che, come apprendiamo dalla stampa, potrebbe portare a scelte dolorose che avranno un impatto molto forte in termini di occupazione. L’obiettivo, per i vertici dell’azienda, è fronteggiare la concorrenza sul mercato contro i suoi antibiotici ad ampio spettro e vuole quindi spostarsi su altri business più redditizi. Parliamo di una struttura che esiste in Veneto dal 1932 ed è diventata un fiore all’occhiello del Veneto perché vi lavorano professionalità, uomini e donne, che ora cercano risposte”, conclude De Poli.