Cari amici,
a nome del Collegio dei Senatori Questori, ho sottoposto stamane all’attenzione dell’Aula, il RENDICONTO DELLE ENTRATE E DELLE SPESE del Senato per l’anno finanziario 2020 e il PROGETTO DI BILANCIO INTERNO DEL SENATO per il 2021.
Prima di entrare nel merito dei documenti contabili che ho illustrato oggi all’Aula, consentitemi di sottolineare quanto l’Amministrazione abbia voluto, in questi anni, guardare al futuro e investire su parole chiave come innovazione tecnologica, digitalizzazione e transizione green, pari opportunità.
Il Bilancio non è mai fatto solo di fredde cifre.
Dietro i numeri ci sono le persone e soprattutto decisioni strategiche che vanno in una direzione o in un’altra. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare, anche nel 2022, nella direzione di una prospettiva: garantire il migliore funzionamento della macchina legislativa e avvicinare l’istituzione parlamentare ai Cittadini.
Per un Senato che sia sempre più aperto agli italiani, sempre più dinamico, moderno e quindi con processi organizzativi interni efficienti ed efficaci.
Questa è la prospettiva – come dicevo – su cui continueremo nel Nuovo Anno che si appresta ad arrivare.
Nell’attuale contesto di emergenza scatenata dal Covid-19, mi preme preliminarmente mettere in evidenza le iniziative del Collegio dei Questori e le misure organizzative e igienico-sanitarie, adottate dagli organi di direzione politica in coerenza con le indicazioni formulate dalle autorità sanitarie nazionali e con le disposizioni vigenti in materia nell’ordinamento generale, per contrastare la crisi epidemiologica.
Tali iniziative, da ultimo – e mi riferisco in modo particolare alle deliberazioni del Consiglio di Presidenza assunte lo scorso 5 ottobre e dal Collegio dei Questori lo scorso 2 dicembre – hanno riguardato l’obbligo del cosiddetto Green Pass: da venerdì 15 ottobre è infatti in vigore l’obbligo di esibire la certificazione verde Covid-19, rilasciata in conformità alle disposizioni vigenti, per accedere alle sedi del Senato; mentre con una delibera approvata dal Consiglio di Presidenza il 2 dicembre, esattamente in linea con la normativa generale e attuando le disposizioni previste dal decreto legge n.172/2021, anche a Palazzo Madama è entrato in vigore, a partire dal 6 dicembre, il Super Green Pass che viene richiesto per l’accesso ad una serie di ambienti e luoghi di Palazzo Madama e delle altre sedi del Senato per la partecipazione a iniziative istituzionali e culturali, convegni, congressi, conferenze stampa, e per l’accesso alla Biblioteca ‘Giovanni Spadolini’ e all’Archivio storico.
Va detto altresì che abbiamo continuato ad applicare una serie di misure che, dall’insorgere dell’emergenza Covid-19 ad oggi, abbiamo intrapreso per contrastare il virus e, quindi, garantire da un lato la sicurezza sanitaria e la tutela della salute e, dall’altro, la continuità legislativa dell’organo costituzionale del Senato.
E’ in questo contesto che oggi sottopongo all’attenzione del Consiglio di Presidenza i due documenti contabili che, come sappiamo, danno conto dell’attività svolta dall’Amministrazione.
Partiamo dall’esame del RENDICONTO DELLE ENTRATE E DELLE SPESE per l’anno finanziario 2020.
La SPESA COMPLESSIVA DEL SENATO, al netto dei risparmi da riversare allo Stato, nel 2020, ammonta a 483.718.048 euro in diminuzione di oltre 2.600.000 euro rispetto al consuntivo del 2019.
Il trend è decrescente ed è ancora più marcato se mettiamo a confronto i dati del 2020 con quelli del 2012: in questo periodo, infatti, la spesa nominale effettiva del Senato si è ridotta del 7,09% senza tenere conto degli effetti inflazionistici.
A confermare l’andamento positivo è un altro dato: il rapporto tra la spesa effettiva del Senato e la spesa statale è pari a 0,045%. In 14 anni, dal 2006 al 2020, tale rapporto è sceso da 0,083 a 0,045.
Continuiamo a leggere i dati di Rendiconto.
Come si evince bene dai dati di Rendiconto l’azione di contenimento della spesa coinvolge tutti gli ambiti della macchina amministrativa.
Possiamo notare, ad esempio, che il rapporto tra spese di funzionamento e spese previdenziali rimane costante ed è pari a circa il 55% per le prime e al 45% per le seconde.
Va anche sottolineato, prima di entrare nel dettaglio di alcune singole voci, che l’aggregato spesa corrente obbligatoria rappresenta oggi il 91,20% di tutte le spese del Senato e, come si evince dai dati di Rendiconto, questo aggregato – che riguarda le spese per Senatori, ex Senatori, Segreterie istituzionali, gruppi parlamentari, personale dipendente in servizio e in quiescenza, oneri previdenziali e fiscali a carico dell’Amministrazione – registra una riduzione dall’inizio della Legislatura pari all’8,1% (da 441 mln del 2018 a 406 mln del 2020, meno 35,6 milioni di euro)
IL BILANCIO DI PREVISIONE 2021 che presentiamo oggi è stato redatto in ossequio agli indirizzi deliberati in Assemblea in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione per il 2020 e di quello pluriennale 2020-2022 per quanto concerne le dinamiche delle più importanti voci di entrata e di spesa, ricordando che nel 2020 si è verificata l’emergenza sanitaria Covid 19, con i conseguenti riflessi gestionali.
I numeri e risultati del Bilancio di previsione evidenziano, come vedremo tra poco, la costante opera di razionalizzazione dell’attività amministrativa al fine di raggiungere gli obiettivi definiti in sede programmatica. Questi risultati e queste cifre sono ancora più significative se consideriamo la qualità della spesa, ovvero la distinzione tra oneri di funzionamento e quelli di natura strettamente previdenziale.
Nel 2021, sulla scia di quanto è accaduto negli altri anni di questa Legislatura, si registrano riduzioni della spesa di funzionamento della macchina amministrativa per un importo stimabile in 12 milioni.
Questi risultati si aggiungono a quelli degli anni scorsi. Il PESO FINANZIARIO DEL SENATO SULLA FINANZA PUBBLICA SI E’ RIDOTTO DAL 2013 AL 2021 per un importo pari a circa 322,5 milioni di euro.
Sono tutte risorse che, visto che vengono risparmiate, potranno essere impiegate per altre finalità di pubblico interesse.
Come si compone questa cifra?
Deriva innanzitutto dalla MINORE DOTAZIONE: PALAZZO MADAMA, in parole povere, ha CHIESTO MINORI RISORSE ALLO STATO.
Ogni anno, a partire dal 2012 fino ad oggi, la dotazione si è ridotta di 21,6 milioni di euro all’anno, rispetto all’ammontare del 2011.
Non si tratta di una misura una tantum.
Al contrario, è un’azione di contenimento della spesa strutturale che, in 9 anni, dal 2013 al 2021, ci ha portato a un MINORE IMPATTO SULLA FINANZA PUBBLICA pari a 194,4 MILIONI DI EURO (2013-2021).
Si consolida quindi nel bilancio interno di Palazzo Madama un effetto di contenimento della spesa che non ha carattere di “una tantum”, ma riveste natura fortemente strutturale, anche al netto di ogni riflesso inflazionistico.
L’altra voce significativa che compone i 322,5 milioni di euro, insieme alla minore dotazione, è rappresentata dai RISPARMI EFFETTUATI nel periodo in questione.
- 27,12 milioni di risparmi per gli anni 2013-2014;
- 11 mln di euro di risparmi relativi al 2015;
- 17 mln derivanti dal contributo di solidarietàsui trattamenti previdenziali di ex senatori ed ex dipendenti nel triennio 2014-2016;
- 9 mln di risparmi nel 2016;
- 16 mln di risparmi nel 2017;
- 12 mln di risparmi annui nel 2018 nel 2019 e nel 2020;
- e come dicevo poco fa ulteriori risparmi stimabili prudenzialmente in 12 milioni si registrano anche nel 2021.
In sintesi, parliamo di una riduzione delle economie di spesa che, per il periodo in questione, ha portato complessivamente a 128,1 milioni di euro di risparmi, risorse che – come sappiamo – potranno essere utilizzate per altre finalità di pubblico interesse.
Se guardiamo ai dati dei risparmi, nel dettaglio, vediamo che il contenimento della spesa c’è a 360 gradi, ovvero in tutti gli ambiti della macchina amministrativa.
Penso al fronte delle RETRIBUZIONI DEL PERSONALE DIPENDENTE che registra una riduzione della massa stipendiale dal 2012 ad oggi pari al 22,45% .
Sul fronte delle SPESE DI NATURA PREVIDENZIALE (capitolo S.01.26) esse rimangono pressoché invariate con qualche leggero aggiustamento rispetto all’anno precedente (-0,09%).
Qui farò una veloce disamina della riduzione delle principali voci di bilancio. Sul fronte delle INDENNITA’ PARLAMENTARI E COMPETENZE ACCESSORIE, dall’inizio della scorsa legislatura ad oggi, la stima delle economie di spesa si attesta su un importo pari a 77 milioni di euro.
Rispettando così la curva dei dati degli anni precedenti, la percentuale della SPESA PER LE INDENNITA’ DEI SENATORI RISPETTO AL BILANCIO TOTALE DEL SENATO si è pressoché dimezzato, dal 2001 al 2021, passando dal 19 al 10%.
IL SENATO COME ESEMPIO DI BUONA AMMINISTRAZIONE.
Sappiamo bene che le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento, ad eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per i quali il termine massimo di pagamento è fissato in 60 giorni. Il rispetto di queste scadenze è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo.
Vorrei sottolineare, in questo contesto, un risultato positivo della nostra Amministrazione: Nonostante le difficoltà operative dovute al lockdown, il SENATO ha pagato nell’anno 2020 E FATTURE AI PROPRI FORNITORI ENTRO circa 30 GIORNI registrando performances migliori , secondo quanto viene riportato dall’European Payment Report, di Paesi come la Francia (48 giorni).
Capitolo RISORSE UMANE. Come sappiamo, nel 2019, il Consiglio di presidenza con apposita delibera ha stabilito il programma di selezione e di reclutamento del personale. Sono stati banditi i concorsi per coadiutori parlamentari e assistenti parlamentari.
POLITICHE GREEN DEL SENATO.
Dal potenziamento delle auto elettriche e ibride, al 90% di lampade a basso consumo ai pannelli fotovoltaici, alla graduale adesione del Senato alla sfida del “plastic-free”.
In questi anni, Palazzo Madama ha compiuto piccoli passi in avanti sul fronte dell’attenzione alle politiche per l’ambiente e per migliorare la sostenibilità del patrimonio immobiliare del Senato.
Proseguiamo in questa direzione.
Per ciò che riguarda le INFRASTRUTTURE INFORMATICHE, il Senato come è noto ha investito molto in questi anni su questo settore proprio perché abbiamo sempre ritenuto che l’innovazione tecnologica sia un fattore essenziale per migliorare la performance di un’Amministrazione come la nostra e, allo stesso tempo, per rendere il processo legislativo più efficiente ed efficace e far sì che la nostra Istituzione – che a me piace definire la “fabbrica delle leggi” – sia sempre più vista come il luogo della nostra democrazia parlamentare, sempre più vicino ai cittadini e alle loro esigenze.
Come sapete, il Senato si è dotato da tempo delle tecnologie di virtualizzazione ed è diventato un modello per tutti i Parlamenti d’Europa grazie alla tecnologia Cloud.
Con l’introduzione dei cosiddetti desktop virtuali – che hanno svolto un ruolo centrale, dall’inizio dell’emergenza ad oggi, – abbiamo facilitato e accelerato la strada dello smart working per chi lavora in Senato.
Già con il precedente rinnovo delle infrastrutture informatiche, Palazzo Madama ha accolto la sfida del digitale, per un Parlamento 4.0, realizzando in questi anni un risparmio pari a 15 milioni di euro dal 2016 ad oggi. Ci accingiamo ad un ammodernamento e potenziamento dei sistemi informatici che consentirà ulteriori risparmi di spesa, adottando soluzioni tecnologiche ancora più “green”. Come sappiamo la trasformazione digitale e la transizione ecologica camminano necessariamente di pari passo. Anche questo intervento si svolge in sintonia con le linee strategiche a cui si ispira il PNRR.
PARLAMENTO 4.0.
Le nuove tecnologie hanno cambiato le nostre vite trasformando il modo che abbiamo di comunicare con gli altri e di vivere la quotidianità. Tutto ciò ha avuto ovviamente un impatto sul nostro lavoro di parlamentari. Oggi, infatti, le attività e le procedure del processo legislativo viaggiano in Rete e grazie alla Rete. Basti pensare alla App Tabulas (disponibile per iOs e Android): si tratta di uno strumento che consente ai senatori di accedere ai documenti parlamentari.
Abbiamo previsto la App Senato Media per consultare agenzie di stampa e la rassegna di quotidiani cartacei e web.
Abbiamo favorito e dato impulso attraverso la realizzazione di nuove procedure e sistemi la presentazione in modalità digitale degli atti parlamentari, in particolare degli emendamenti che costituiscono una parte significativa del lavoro degli uffici. Sono allo studio ulteriori servizi informatici per l’inserimento diretto degli atti informatizzati nel sistema destinato alla loro gestione, con l’obiettivo di snellire tutte le relative procedure di lavorazione.
E’ stato introdotto, fra l’altro, in modo consistente l’impiego delle video-conferenze, anche attraverso la modernizzazione degli impianti audio-video ed informatici delle aule di Commissione. Ciò ha consentito e tuttora consente lo svolgimento in sicurezza di un gran numero di audizioni, anche nei momenti più duri della crisi pandemica. Solo nell’ultimo anno registriamo oltre 3000 videomeeting per un totale di quasi 21.000 ore di video-conferenza.
E’ stato previsto un nuovo sistema di ripresa-video dell’Aula, così come abbiamo promosso l’ammodernamento tecnologico e informatico dell’Aula e delle Commissioni.
Per beneficiare delle potenzialità della Rete è indispensabile investire sulla connettività. La Rete Wi-fi è stata ampliata e aggiornata in Senato in questi anni. Oggi la Rete è composta da 270 access points e consente una connessione adeguata e sicura ad circa 4000 dispositivi complessivi.
Infine, abbiamo lavorato all’implementazione della Web Tv del Senato (7 canali in contemporanea) che ha assolto un compito ancora più importante in termini di pubblicità e trasparenza, sopperendo alle forti limitazioni di presenze consentite all’interno dei palazzi istituzionali.
Alcuni numeri: circa 3.400 eventi “live“, cioè in diretta streaming: tutte le sedute dell’Assemblea, oltre 2.200 sedute di Commissioni; circa 900 incontri pubblici (convegni, conferenze stampa, etc.). Solo nell’ultimo anno, a partire dal 1° gennaio 2021, si contano oltre 700 sedute di Commissioni e 400 incontri pubblici.
Dal 23 marzo 2018, ovvero dall’inizio della Legislatura, il canale You Tube del Senato (che conta 40.200 iscritti) ha totalizzato 5 milioni di visualizzazioni, per oltre 1 milione di ore di visualizzazione. Tra i filmati in archivio, uno dei più visti in assoluto è l’intervista di Senato TV alla senatrice a vita Liliana Segre, con quasi 80 mila visualizzazioni.
Siamo convinti che le istituzioni tutte debbano, oggi, prestare sempre maggiore attenzione anche al tema delle PARI OPPORTUNITA’. Proprio per questo motivo nel 2022, come Senato, abbiamo in previsione un’iniziativa sulla salvaguardia delle donne, con particolare attenzione a un progetto che mira all’inclusione delle donne afgane nel loro contesto di vita.
CONCLUSIONI.
Tutte queste misure si inseriscono in un contesto più ampio in cui l’obiettivo è rendere la nostra istituzione più aperta, trasparente, moderna e vicina alle esigenze dei Cittadini.
La nostra istituzione si pone come modello rispetto ad altre amministrazioni dello Stato nell’aver intrapreso la strada del rigore e del contenimento della spesa sintetizzabile se volete in un slogan, “risparmiare di più, spendere meglio”.
L’emergenza Covid 19 ha interessato tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana e ha interessato anche la nostra Istituzione che, come accennavo all’inizio della relazione odierna, si è adeguata alle disposizioni normative generali previste per la collettività, garantendo sempre l’esercizio delle prerogative democratiche, previsto dalla nostra Carta costituzionale.
Tutto ciò conferma la centralità del Parlamento che è la linfa di una democrazia parlamentare come la nostra.
Antonio
INTERVENTO IN AULA
INTERVISTA DIRE
INTERVISTA ITALPRESS
INTERVISTA GR RAI PARLAMENTO
TRIVENETA TV
TELECITTA’
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