Questa occasione ha rappresentato la prima visita ufficiale in Parlamento per il Cardinale Bassetti e, pertanto, sono stato onorato di riceverlo in uno degli ambienti più prestigiosi di Palazzo Madama, Sala Koch.
In un contesto come quello attuale, sempre più globale, sempre più apparentemente
Tra questi, di certo, ci sono i migranti e i rifugiati, vittime di un’esclusione sociale che, tante volte, è frutto anche di un’ignoranza.
I migranti, infatti, spesso, sono caricati di un giudizio negativo che li considera come mali sociali. Troppo spesso, nel Paese si respira un clima di ostilità nei confronti dello straniero, che alimenta l’intolleranza.
Eppure, come disse PAPA FRANCESCO lo scorso maggio IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO, “NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI”. Oggi le persone più vulnerabili, nella nostra società, in un mondo sempre globale, sono vittime di quei “muri” che sono barriere culturali che ci impediscono di “andare verso l’altro”.
Penso appunto ai migranti, ma anche – se mi consentite – alle persone con disabilità, agli
La nostra società ci impone un modello. Chiunque non rientri nei canoni previsti dalla società è di fatto fuori. Isolato, escluso.
Non è un caso – e mi fa piacere sottolinearlo ancora una volta – che il titolo di questa giornata riprenda il monito lanciato dal PONTEFICE – PAPA BERGOGLIO – in occasione della GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO.
“ACCOGLIERE , PROTEGGERE, PROMUOVERE, INTEGRARE”.
E’ in questo contesto che si inserisce l’azione DELL’ENTE NAZIONALE DEL MICROCREDITO E DEL PROGETTO FASI (FORMAZIONE, AUTO IMPRENDITORIALE E START UP), un’iniziativa che è finanziata dal Ministero dell’Interno grazie ai Fondi del PON Legalità (fondi europei destinati alle regioni cosiddette meno sviluppate Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).
Si tratta di un progetto che premia la CULTURA DELL’INCLUSIONE contro la CULTURA DELLA DISCRIMINAZIONE e della superiorità dell’uno rispetto all’altro.
LA CULTURA DELL’INTEGRAZIONE contro la CULTURA DELLE DIVISIONI E DEI “MURI”.
LA CULTURA DELLA SOLIDARIETA’ CONTRO QUELLA DEGLI EGOISMI.
Parlo di solidarietà, non a caso. E mi avvio alle conclusioni.
Dei 5 milioni di cittadini stranieri in Italia, SOLO 2,4 MLN HANNO UN’OCCUPAZIONE.
In questo contesto, dunque, l’iniziativa dell’Ente per il microcredito è interessante e positiva in quanto CONSENTE IL SOSTEGNO E L’AVVIAMENTO PROFESSIONALE DI OLTRE 3000 IMMIGRATI REGOLARI E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE, NELLE CINQUE REGIONI DEL SUD
E ricordiamoci sempre che un lavoratore straniero che NON è occupato potenzialmente può diventare MANOVALANZA PER IL MONDO DELL’ILLEGALITA’ E DELLA DELINQUENZA.
Quindi, più che mai, LAVORO in questi casi vuol dire anche SICUREZZA.
Non solo, LAVORO vuol dire APRIRE LA STRADA ALL’INCLUSIONE.
Consentitemi questo slogan. E’ questo ciò che fa l’Ente nazionale per il microcredito con questa iniziativa.
CREARE LAVORO CHE REALIZZA L’INCLUSIONE.
D’altronde, sono proprio i principi comuni sull’integrazione dell’UNIONE EUROPEA – nei quali
Perché promuovere percorsi finalizzati all’autoimprenditorialità e alle start up vuol dire PROMUOVERE LA PERSONA.
Promuovere I SOGGETTI PIU’ DEBOLI E VULNERABILI.
Promuovere e includere, per realizzare una società più equa.
Dove si POSSA FINALMENTE RECUPERARE LA DIMENSIONE FONDAMENTALE DELLA NOSTRA ESISTENZA: L’UMANITA’.
Perché come giustamente dice Papa Francesco “prendersi cura di loro” vuol dire “primariamente prendersi cura di noi”.
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