Cari amici,
questa sera a Padova presso il Castello dei Carraresi in piazza Castello ho partecipato all’evento organizzato dal Csv di Padova dal titolo “Inno alla relazione, una festa di volontari”
Dopo quattro mesi, vissuti in emergenza sanitaria, questo è stato il primo evento
dei 7 Tavoli di Padova capitale ad essere realizzato in presenza.
Un evento proposto dal tavolo “Salute, sport e benessere” con un unico messaggio:
“stare assieme fa bene e fa stare bene”.
Il valore del dono, essenza del volontariato, è da ricordare e tenere vivo: significa volgere lo sguardo verso l’altro, accorgersi del bisogno di chi ci è vicino, perché il benessere è dato dalla relazione.
Un momento di festa, in sicurezza, per ritrovarsi, ringraziare le associazioni che non hanno mai sospeso i loro servizi e i volontari, senza dimenticare le vittime dell’epidemia.
Ho ringraziato il presidente del CSV Emanuele Alecci e ho portato i saluti del Senato della Repubblica al prefetto Renato Franceschelli, al sindaco Sergio Giordani, al rettore Rosario Rizzuto, al direttore generale dell’Ulss Domenico Scibetta, al presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro e all’assessore comunale allo sport Diego Bonavina.
Il tavolo Salute, sport e benessere si era già riunito a febbraio prima dell’emergenza Coronavirus che tutti noi stiamo vivendo.
Lo slogan lanciato a febbraio era: “stare assieme fa bene e fa star bene”.
E’ un messaggio che veniva lanciato prima dell’emergenza e che, oggi, alla luce di quanto è avvenuto – penso ai momenti più duri e difficili che la comunità di Padova e della provincia ha vissuto – è quanto mai attuale.
A distanza di mesi, possiamo veramente dire che “stare assieme fa bene”.
Questo è il ruolo del volontariato che, in questa emergenza, come sappiamo, ha giocato un ruolo cruciale.
Il senso di Padova capitale europea del volontariato sta proprio qui.
Il benessere nasce dalla relazione.
Vedete, stiamo combattendo contro un virus.
E’ vero, la battaglia, purtroppo, non è ancora vinta e, anzi, dobbiamo cogliere l’occasione per dire ‘non abbassare la guardia’.
Tuttavia, non esiste solo il virus.
Ci sono tanti modi di farsi contagiare.
Anche attraverso la solidarietà.
La parola ‘contagiare’ cosa vuol dire?
Contagio = dal latino contagium, derivato di contigere = toccare, essere a contatto, contaminare.
“Contagiare”, in epoca Covid più che mai, deve voler dire trasmissione da un individuo all’altro di idee, convinzioni, sentimenti positivi.
Già, perché il benessere come dite giustamente voi, nasce dalla relazione.
E’ grazie alla RELAZIONE infatti che dalla fragilità e dalla solitudine, si passa – attraverso lo strumento della solidarietà – alla collaborazione e alla possibilità di reinventarsi.
Ho usato, non a caso, le 5 parole chiave che le associazioni di questo Tavolo hanno individuato: fragilità, solitudine, solidarietà, collaborazione, reinventarsi. Sono 5 parole che riassumono cosa i volontari hanno provato durante questa emergenza.
Padova Capitale europea del volontariato – mi avvio alle conclusioni – ha uno slogan che ormai conosciamo tutti: “Ricucire l’Italia”.
A febbraio tutti noi ricordiamo la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che da qui, da Padova, ha lanciato un messaggio straordinariamente importante: “i volontari migliorano l’Italia”.
6 milioni di italiani sono impegnati in attività di volontariato.
E, ancora, Padova capitale – cito di nuovo le parole del Capo dello Stato in quella bellissima giornata in Fiera a Padova – “è un prestigioso riconoscimento alla città, alla sua cultura di solidarietà, alla storia di donne e uomini che hanno lasciato tracce preziose e aperto strade su cui altri hanno potuto poi camminare”.
Il volontariato, d’altronde, è nel Dna della nostra regione.
Il Veneto risulta essere la terza regione per numero di enti non profit presenti, con un totale di 29.871 realtà, preceduta soltanto da Lombardia e Lazio. Padova conta oltre 6.300 realtà associative.
Questi numeri – insieme a quelli delle ultime settimane e mesi che registrano un’adesione sempre più crescente e massiccia di volontari, soprattutto giovani, alle attività di volontariato – ci dimostrano che da questa emergenza ne usciremo solo grazie a chi, come Voi, si impegna per promuovere la coesione sociale.
Questo è il senso dello slogan di Padova 2020: “Ricucire l’Italia”.
Detto questo, io credo che Padova 2020 non debba essere solo una cerimonia ma anche e soprattutto un “cantiere”.
L’auspicio è che da tutti, a prescindere dai colori politici, possa arrivare un impegno concreto per tagliare alcuni traguardi importanti a livello legislativo. Ne cito alcuni – visto che questa non è la sede più appropriata – : completamento dell’attuazione della riforma del Terzo settore (legge delega n. 106/2016); contributi e risorse alle associazioni di volontariato (oggi per le associazioni più piccole i contributi pubblici sono la parte fondamentale: senza queste realtà rischiano di chiudere i battenti e di fermarsi); superare il tetto del Cinque per mille, fissato per legge, e aumentare quindi le relative risorse.
Bisogna cambiare approccio.
Il volontariato è un investimento sul futuro dell’Italia.
L’emergenza Covid ce lo sta insegnando.
Dobbiamo fare squadra, a prescindere dai colori politici, per sostenere la realtà meravigliosa del volontariato, quella che realtà che migliora Padova, il Veneto e l’Italia tutta!
Antonio
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