Si è svolta oggi al Centro Congressi della Fiera di Padova l’Assemblea Generale 2025 di Confindustria Veneto Est, una delle realtà più rappresentative del sistema produttivo italiano. Oltre 2.200 partecipanti, più di 5.000 imprese associate e 281.000 collaboratori: numeri che raccontano la forza, la vitalità e la centralità del nostro territorio nel panorama industriale nazionale ed europeo.
All’evento, dal titolo “2025-2035. Il tempo delle scelte”, la Presidente Paola Carron ha delineato una riflessione lucida e coraggiosa sul momento storico che stiamo vivendo. Un tempo segnato da cambiamenti geopolitici, economici e tecnologici senza precedenti, di fronte ai quali le imprese venete chiedono con chiarezza una cosa: visione.
Il Veneto di oggi: eccellenze e criticità
Il Veneto è la seconda manifattura d’Europa. Un primato che non arriva per caso, ma è il risultato di decenni di lavoro, sacrifici, capacità di innovare e competere nei mercati globali.
Eppure, come ricordato nel corso dell’Assemblea, anche la nostra regione non è immune al rallentamento del Paese:
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la produttività cresce troppo poco,
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il costo dell’energia rimane insostenibile rispetto ad altri Paesi europei,
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gli investimenti in tecnologia e formazione richiedono un salto di qualità,
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il sistema logistico e infrastrutturale deve essere rilanciato per competere con le grandi aree metropolitane europee.
La Presidente Carron ha richiamato la politica regionale e nazionale a un impegno più deciso: serve una politica industriale forte, moderna e condivisa, capace di sostenere la crescita e accompagnare le imprese nella transizione tecnologica, a partire dall’intelligenza artificiale.
Una nuova visione per il Veneto: la “città di città”
Un passaggio particolarmente significativo è stato dedicato alla necessità di ripensare il modello di sviluppo regionale. Il Veneto non può permettersi di affrontare il futuro con la logica del passato.
È il momento di aggiornare il nostro paradigma: costruire una grande “città di città”, un sistema interconnesso in grado di valorizzare porti, interporti, aeroporti e rete ferroviaria, trasformando i nostri territori in un’unica piattaforma competitiva di livello europeo.
In questa prospettiva diventano fondamentali:
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una maggiore integrazione territoriale,
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una governance regionale capace di programmare a dieci anni,
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l’utilizzo strategico dei fondi europei del prossimo ciclo 2028-2034,
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la difesa della gestione regionale delle risorse di Coesione.
Industria e lavoro al centro: un impegno per il futuro
Da parlamentare e da veneto, considero essenziale raccogliere il messaggio lanciato dalle imprese: l’industria e il lavoro devono tornare al centro delle politiche pubbliche, regionali e nazionali.
Questo significa investimenti, incentivi mirati, infrastrutture, formazione, ricerca, energia, semplificazione.
Il Veneto ha dimostrato di saper essere protagonista in Italia e in Europa. Ora serve un nuovo scatto, una nuova stagione di coraggio e visione.
Le sfide che abbiamo davanti non si affrontano aspettando il futuro: il futuro si costruisce.
Insieme — imprese, istituzioni, lavoratori e comunità — possiamo fare del Veneto una regione ancora più forte, innovativa e competitiva.
Siamo davanti al “tempo delle scelte”. È il momento di farle, con responsabilità e fiducia.
Antonio