Questa mattina ho partecipato all’inaugurazione della 18a edizione della Fiera della Gallina di Polverara.
La Gallina di Polverara, nota in passato anche col nome di Padovana, S-ciàta o semplicemente Polverara, è una delle più antiche razze avicole italiane.
Esistono varie ipotesi sulle provenienza e diffusione della gallina di Polverara rintracciabili in diverse fonti storiche, letterarie e artistiche.
Una prima ipotesi è quella secondo cui i polli “ciuffati” sarebbero arrivati nella provincia di Padova portati dai pellegrini provenienti dall’Est-Europa che sostavano nei monasteri del Veneto (tra cui “Santa Maria della Riviera” a Polverara) per poi raggiungere Roma ed altri luoghi sacri cristiani.
Una seconda ipotesi, ad oggi non confermata, sull’arrivo delle “ciuffatte” nel territorio padovano risale alla metà del 1300, secondo cui sarebbe stato Giovanni Dondi dell’Orologio (filosofo e astronomo, studiò all’Università di Padova e ne divenne professore nel 1354) ad importarle dalla Polonia nella tenuta familiare, da cui poi accoppiandosi con le razze autoctone ne sarebbe derivata la razza “Polverara”.
La Gallina di Polverara è caratterizzata da un fiero ciuffo di penne sul capo, simili al cimiero di un elmo antico, e da una piccola cresta a cornetti.
Sono animali intelligenti e nervosi, col carattere indipendente e un po’ selvaggio, tipico delle razze di tipologia mediterranea.
Complimenti all’amica Alice Bulgarello, sindaco di Polverara, e alla sua amministrazione per credere in questa manifestazione depositaria di tradizioni e cultura per tutto il nostro territorio. Ecco alcuni scatti di oggi.