Antonio De Poli

Inaugurazione della 36esima edizione della Fiera Antiquaria di Padova

Questa sera a Padova per l’inaugurazione della 36esima edizione della Fiera Antiquaria, che quest’anno è la prima manifestazione a inaugurare nel Veneto la ripresa delle attività fieristiche del post pandemia, alla presenza della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, del governatore del Veneto Luca Zaia, Roberto Marcato assessore regionale alle Attività economiche, Andrea Colasio assessore comunale alla Cultura, Ennio Doris fondatore di Banca Mediolanum e per la Camera di Commercio di Padova e Padova Hall il presidente Antonio Santocono.

Posticipata causa Covid 19 da marzo a fine estate, la rassegna si tiene nel pieno rispetto delle regole di tutela della salute pubblica predisposte dalla Fiera di Padova per il pubblico e per gli 80 antiquari presenti con le loro collezioni (tanti quanti nel 2019)

L’appuntamento con la 36^ edizione è di quelli imperdibili per la qualità degli antiquari espositori tra cui spiccano nomi di primo piano a livello nazionale, che permettono di ammirare e acquistare testimonianze dell’arte moderna del passato, che raccontano la Storia avendo attraversato indenni i secoli. Tanti maestri di bottega presenti ad Antiquaria Padova, come il veneziano Gregorio Lazzarini che ebbe a bottega il giovane Giambattista Tiepolo e di cui Tornabuoni Arte Antica di Firenze propone il Mosè e il serpente di bronzo, grande tela inizialmente ritenuta di Pietro Liberi fino alla definitiva attribuzione nel 1886 da parte delle Regie Gallerie Veneziane; o il romano Francesco Ruschi tra i cui discepoli c’erano Federico Cervelli, Pietro Negri e Antonio Zanchi: di Ruschi lo Studiolo di Milano porta Il ritrovamento di Mosè (olio su tela) ricordando che l’artista nel Seicento conobbe Caravaggio e a Venezia, dove visse e tra l’altro rinnovò due teleri di Tintoretto in Palazzo Ducale, si ispirò molto a Paolo Veronese dando vita alla corrente dei tenebrosi di cui fece parte inizialmente anche Giambattista Tiepolo; tra i suoi molti lavori veneziani spicca la decorazione del soffitto della chiesa di Sant’Anna (perduto nell’800). La mostra mercato si annuncia densa di proposte interessanti per un pubblico raffinato, capace di cogliere la qualità di suggestioni che arrivano dal Rinascimento al Novecento, con pezzi di elevato pregio artistico e storico: mobili, porcellane, dipinti, statue in legno e marmo, curiosi oggetti, tessuti, stampe, cornici, cristalli, argenti, arazzi, tappeti persiani di alta manifattura, stoviglie, gioielli. Per molti sarà l’occasione per riavvicinarsi all’antiquariato di alto livello ed anche per ripensare a forme di investimento alternative. “Le opere d’arte non sono beni fatti in serie: vanno viste molto da vicino per coglierne le caratteristiche e i pregi della loro unicità” precisa l’ideatore e curatore della rassegna Nicola Rossi, a proposito della riapertura della fiera organizzata dalla società padovana Nord Est Fair.

Tra le centinaia di opere presenti in fiera: un’isola di San Giorgio dipinta negli anni Cinquanta da Giorgio De Chirico; un bozzetto fatto nel Natale 1939 da Massimo Campigli per l’affresco realizzato nell’atrio del palazzo Liviano (sede universitaria di Padova) con dedica all’allora rettore Carlo Anti; un busto in marmo di Carrara dello scultore vicentino seicentesco Orazio Marinali; dipinti dei fratelli veneziani Beppe ed Emma Ciardi; olii dell’artista padovano Lino Selvatico; deliziosi ritratti femminili e maschili di Pietro Pajetta; maestosi quadri di Nicolò Bambini; vasi Daum (1905) e Gallè (1895); Madonna col bambino e San Giovannino del Puligo (Domenico di Bartolomeo, nato a Firenze nel 1492); mini forziere cinquecentesco di Norimberga in acciaio inciso; orecchini pezzo unico di Mario Buccellati eseguiti a Milano nel 1950 in oro 18 carati, smeraldi e diamanti; preziosa tavoletta in quercia raffigurante Volto di Cristo, attribuibile alla cerchia di Jan Van Eyck, terzo quarto del XV secolo.

Ci sarà anche una mostra nella mostra, con una rassegna di pittura su vetri veneziani del Settecento. Antiquaria Padova offre inoltre la possibilità di conoscere le ultime tecniche di analisi e restauro delle opere pittoriche, lignee, marmoree, tessili, con consulenze e certificazioni di autenticità e diagnosi da parte di esperti presenti in Fiera; anche mediante l’approccio agli strumenti di indagine stilistico – storica sui dipinti attraverso la fluorescenza, gli ultravioletti e la microscopia ottica digitale.

Tra gli antiquari di Antiquaria Padova 2020 ci sono alcuni tra i nomi più prestigiosi in Italia, tra cui spiccano: Tornabuoni Arte antica (Firenze), Studiolo Fine Art (Milano), Cecchetto e Prior (Treviso), Phidias (Reggio Emilia), Barbara Cesaro (Padova), Galleria d’arte Cinquantasei (Bologna), Lombardo&Partners (Torino), Ducci Roberto Dipinti antichi (Firenze – Pesaro), Fabbri Antiquariato (Mantova).

Nel rispetto delle nuove norme di sicurezza e distanziamento, Antiquaria Padova osserverà i seguenti orari: sabato e domenica 10-20, feriali 15-20. Ingresso 10 euro (per l’acquisto in cassa), ridotto 5 euro (over 65, gruppi di 10 persone, forze dell’ordine, studenti, diversamente abili, ragazzi dai 13 ai 17 anni), gratis sotto i 12 anni.

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Antonio

 

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