“L’ennesima tragedia sul lavoro a Ponte di Piave (Treviso) non può avvenire nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni. Il ministro Di Maio, lo scorso giugno, in un’informativa in Parlamento annunciava il potenziamento dei controlli nei luoghi di lavoro e l’assunzione di 1000 ispettori per potenziare la vigilanza. Dov’è finito il treno delle promesse?”: a porsi l’interrogativo con tono retorico è il senatore e presidente Udc Antonio De Poli che, intervenendo sull’incidente sul lavoro nel Trevigiano in cui è morto un operaio di 44 anni. “Nella stessa azienda, 11 anni fa, con una dinamica simile era morta sul lavoro una giovane operaia veneziana. Ci auguriamo che il lavoro degli inquirenti porti a individuare eventuali responsabilità ma soprattutto chiediamo a questo Governo che si è impegnato in Parlamento a non parlare di cultura della sicurezza del lavoro ma a realizzarla con fatti concreti. E’ una battaglia che non ha colori politici perché riguarda i lavoratori”, conclude De Poli.