La partita del rilancio del manifatturiero attraverso gli investimenti in ricerca e innovazione non può lasciare fuori un’area del Paese che rappresenta il 17% del Pil industriale e il 19% dell’export nazionale”. Ad affermarlo è il senatore UDC Antonio De Poli che rende noto: “Ho scritto una lettera indirizzata al Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e al presidente del Consiglio Matteo Renzi chiedendo di “inserire l’Università di Padova nell’elenco dei Competence Center per il Nord est. Escluderla sarebbe una scelta deleteria e folle. Se il Piano Industria 4.0 escludesse il Veneto e, più in generale, il Nord Est sarà un piano Zero punto zero”, ironizza De Poli. “Secondo il QS World University Rankings – spiega De Poli – le prime università italiane sono l’Università di Padova,il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna e la Sapienza di Roma. Se vogliamo rilanciare davvero il manifatturiero non si può non ripartire da quelle aree produttive del Paese, come il Nord Est, dove si incrociano manifattura e digitale nel segno della modernizzazione. “Sono convinto che il successo del Piano Industria 4.0 dipenderà da come questo modello che punta sull’innovazione, sulla modernizzazione e sulla competitività si concretizzerà: per noi è fondamentale che il Piano coinvolga le piccole e medie imprese, cuore del tessuto produttivo del Paese, e che appunto interagisca con le eccellenze universitarie. Ci sono cinque atenei italiani tra le 100 università più innovative d’Europa, quelle che sono più impegnate nel trasferimento tecnologico e che possono vantare un maggior numero di idee brevettate: tra queste c’è il Bo di Padova. Lo stesso ministro Poletti ieri ha detto che sarebbe logico aspettarsi che all’Università di Padova sia riconosciuto un ruolo di eccellenza. Ci auguriamo che il ministro Calenda e il premier Renzi scongiurino un’esclusione che sarebbe penalizzante per tutto il Paese”.