“Una strada che collega Gubbio a Cantiano, chiusa. Si tratta della statale 452, detta anche Strada della Contessa, lunga poco più di 12 chilometri che registra un traffico giornaliero di oltre 6.500 auto e 1.300 mezzi pesanti, con picchi nel fine settimana di 8.500 automobili. Due regioni – Marche e Umbria – rischiano di essere sempre più isolate. Chiederò al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini di sapere quali siano i tempi previsti per la conclusione dei lavori di manutenzione e di messa in sicurezza che, procastinandosi, rischiano di compromettere anche l’economia locale e la stagione turistica. Non solo, sul tavolo del Governo, porrò la questione più complessiva della viabilità di questa area, chiedendo di valutare tra le priorità infrastrutturali il collegamento tra strada della Contessa (che termina a Cantiano) e la Strada statale 318 Perugia Ancona. Sappiamo che c’è un progetto della Regione Umbria al riguardo e sono convinto che, come sostengono i sindaci del territorio, questa proposta contribuirebbe a risolvere i problemi di collegamento tra il nord delle Marche e l’Umbria”. Lo afferma il senatore Udc Antonio De Poli che, a Palazzo Madama, annuncia un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. De Poli evidenzia che “ad oggi sono in corso dei lavori di manutenzione della strada denominata Passo della Contessa”. “Certamente è importante avere certezze dalle istituzioni competenti sulle tempistiche necessarie per la fine dei lavori ma è altrettanto fondamentale, secondo noi, ragionare in termini di programmazione più a lungo termine, valutando in modo serio e approfondito questo progetto di 20 km che, insieme ad un’altra arteria strategica come la Fano-Roma, risolverebbe tutti i problemi di collegamento stradale esistenti tra Marche Umbria e Roma. Credo che sia importante avere una visione più complessiva su tutta la viabilità dell’area in questione. E’ una richiesta che giustamente arriva anche da Amministratori e rappresentanti delle associazioni di categoria del territorio. Si tratta di una battaglia che, dunque, non ha colori politici ma guarda al bene, allo sviluppo socio economico e quindi al futuro delle Marche e, in modo particolare, della provincia di Pesaro”.