“Il Piano Rientro strade per il Veneto- con cui si intende riclassificare come strade di interesse nazionale e dunque a gestione ANAS, oltre 720 km di tratte regionali e provinciali in Veneto – è forse finito nel dimenticatoio? Chissà dove sarà chiuso e in quali cassetti del Ministero delle Infrastrutture! L’ex ministro Toninelli, in Aula, lo scorso marzo, aveva detto che l’iter era terminato e il Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri era pronto per essere pubblicato in Gazzetta. Sono passati 8 mesi. Al Governo chiediamo che fine ha fatto quel decreto?”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che, intervenendo sulla Strada regionale 10, un’opera che, in provincia di Padova, che attende di essere completata, presenta un’interrogazione parlamentare urgente al neo ministro Paola De Micheli: “La politica delle chiacchiere non funziona! Dopo tante promesse dal Governo, sulla Strada regionale 10 siamo a meno di zero! Ieri è stata diramata una nota ufficiale di ANAS in cui si dice che ‘il passaggio della nuova strada regionale 10 Monselice-Legnago nel perimetro di gestione ANAS, ad oggi, non è stato formalizzato’. Parole che suonano come una doccia fredda”, attacca De Poli che, lo scorso marzo, nel corso di un question time a Palazzo Madama aveva interrogato sul tema l’allora ministro delle Infrastrutture Toninelli: “Il Piano Rientro strade – ricostruisce il parlamentare UDC – è stato approvato in Conferenza unificata il 15 novembre dello scorso anno! E’ passato un anno. A marzo il Governo ci aveva detto che era tutto pronto. Sono trascorsi altri 8 mesi! Questo blocco, da parte del Governo, impedisce alle regioni e alle province coinvolte, tra cui la Regione Veneto e la Provincia di Padova, di procedere così con la riprogrammazione degli investimenti sulla rete viaria di un’area – la Bassa Padovana – che è fondamentale per lo sviluppo di una delle aree più produttivi del Nordest. Al ministro De Micheli chiediamo di prendere in mano il dossier e di sbloccarlo. Servono fatti, non 8 mesi di chiacchiere”, conclude De Poli.