“Il Governo dei NO blocca il Paese e isola l’Italia in Europa. Sulle infrastrutture, dalla Tav Torino Lione all’Alta velocità Brescia Padova passando per la Pedemontana veneta, è tutto fermo. L’analisi costi benefici sulla Tav è stata resa nota ma il problema non è stato risolto perché il nodo è tutto politico. Basta rimandare le decisioni, bisogna uscire da questa impasse. Il ministro Toninelli interrompa questo silenzio e si pronunci sulle 270 opere pubbliche bloccate che, secondo le stime dell’Ance, metterebbero a rischio oltre 420.000 posti di lavoro”. Lo afferma il presidente nazionale Udc Antonio De Poli che fa notare: “Nel prossimo bilancio 2021-2027 la Commissione Ue ha deciso di finanziare ancora di più le grandi infrastrutture transfrontaliere, passando dall’attuale 40% al 50% del costo dei lavori. Questo vorrà dire che si abbassa ulteriormente la quota che l’Italia deve ancora stanziare per la realizzazione della Tav Torino Lione (366 milioni). Inoltre, se il Governo dei NO dovesse decidere di chiudere tutto, il nostro Paese perderebbe subito (la Commissione UE ci ha già avvisati) 813 milioni di contributi europei”, conclude De Poli.