Antonio De Poli

Intelligenza artificiale, tra sfide e opportunità. La Winter School a Piazzola sul Brenta

Cari amici,

sabato pomeriggio presso le Cantine Gottardo a Piazzola sul Brenta, si è tenuto l’evento della Winter School, la scuola di formazione da me promossa, “Intelligenza artificiale, tra sfide e opportunità. I giovani di oggi, robot, domani…”.
Hanno partecipato  Achille Foti, Responsabile Dipartimento Digital Forensics SP Tech; Emanuele Menegatti, Prof. Ord. Ing. Informatica Università degli Studi di Padova; Valter Milani, sindaco di Piazzola sul Brenta e nostri training manager Caterina Bellotto, assessore di San Giorgio delle Pertiche; Giulia Bettella, assessore di Casalserugo; Eric Pasqualon, Sindaco di Carmignano di Brenta; Cristina Pettenuzzo, responsabile formazione e Nicola Zordan, sindaco di Veggiano.

 

La Winter School è una scuola di formazione politica che, rivolgendosi ai giovani ma non solo ai giovani, ha l’obiettivo di formare.

Abbiamo parlato di Intelligenza artificiale, un “mondo” che comporta sicuramente nuove opportunità e che, in parallelo, comporta grandi responsabilità:

LA RIVOLUZIONE DELL’IA

L’innovazione è come un’onda, che va surfata.
Abbiamo il compito, come uomini e donne che vogliono essere protagonisti del domani, di guidare i processi e di essere, prima di tutto, consapevoli del cambiamento.

La rivoluzione dell’IA è paragonabile, per la sua portata, a quella della Rivoluzione industriale. per la portata dell’impatto sociale, culturale ed economico che sta avendo in tutto il mondo.

E’ un cambiamento che come dicevo all’inizio, comporta l’enorme responsabilità di interrogarci su cosa significhi e quali conseguenze abbia l’uso dell’intelligenza artificiale sulle persone e quindi sul come dovremo affrontarlo ed eventualmente anche limitarlo.

 

IL VALORE DELLA CONOSCENZA

La conoscenza della tecnologia è la premessa. L’intelligenza artificiale dobbiamo imparare a utilizzarla e gestirla, non a subirla.

E’ una sfida straordinaria, senza precedenti.

Come ha detto più volte padre Paolo Benanti, consigliere per l’innovazione di Papa Francesco, non si tratta di frenare l’innovazione che non si può frenare perché l’innovazione va avanti e deve andare avanti, guardando al futuro con fiducia.

 

UN GUARDRAIL ETICO

Come quando fu inventata l’auto e le persone cominciarono ad utilizzarla anche nelle strade sterrate, …. Col tempo abbiamo capito che servivano delle strade asfaltate , delle regole , magari con tanto di guardrail e di codice della strada.

Oggi di fronte alla sfida dell’intelligenza artificiale serve un guardrail etico che sfrutti la tecnologia ma che ribadisca sempre e comunque la centralità dell’uomo.

DDL SU IA IN SENATO

In Senato, fra l’altro, è partito l’iter di un disegno di legge sull’intelligenza artificiale.

Non è questa la sede per approfondirlo, certamente ma possiamo fare cenno ad alcuni principi come la difesa del diritto d’autore del copyright; la riconoscibilità dei contenuti umani che implica sempre un rapporto di fiducia … perché se io so che un contenuto è prodotto da una persona, e se di quella persona mi fido, stabilisco con lui o con lei un rapporto di fiducia.

 

ROBOTIC INTELLIGENCE E DEEP FAKE

Qualche spunto interessante potrà darcelo sicuramente il professore Emanuele Menegatti, che svolgerà la sua relazione sulla Robotic intelligence.

Di sicuro, a fare la differenza quando parliamo di intelligenza umana ed intelligenza artificiale c’è sicuramente un elemento: si chiama fiducia.

Penso al fenomeno del deep fake. Oggi, gli esperti lo sanno meglio di me … e magari qualche indicazione potrà arrivarci proprio da Achille Foti nel corso del suo intervento – ci sono software che producono deep fake e sono in grado di migliorarli ….nel senso che il software stesso, spesso, riesce a verificare quanto l’immagine falsa veicolata sia sufficientemente falsa e se non lo è cerca di lavorarci per renderla quanto più simile al vero.

Non  a caso, nel ddl sull’intelligenza artificiale, si propone anche il carcere fino a 5 anni per chi crea e diffonde deep fake.

IA: LA POLITICA SI INTERROGHI

Il titolo di questa sessione è “La politica ci mette la faccia: reale o virtuale?”.

La domanda è una provocazione, forse. Di certo, oggi quando parliamo di intelligenza artificiale, non possiamo fare a meno di pensare che non è solo una questione che attiene ai manuali che si occupano di nuove tecnologie. No!

I nuovi scenari futuri, legati alle prospettive dell’intelligenza artificiale, con le sfide, i limiti anche, oltre alle opportunità che essa comporta, implicano che oggi la politica si interroghi su quale sia la visione del domani.

 

UNA VISIONE ANTROPOCENTRICA: LA CENTRALITA’ DELLA PERSONA.

Sono e resto convinto di una visione antropocentrica del mondo in cui viviamo. Cosa vuol dire?

Cito un fatto storico che, forse più di qualsiasi altra parola, ci restituisce il significato dell’espressione visione antropocentrica o meglio ancora Umanesimo digitale.

LA LEZIONE DI STANISLAV PETROV (1983)

Tra il 25 e il 26 settembre del 1983 un computer segnalò l’inizio di un attacco nucleare Usa. Il russo Stanislav Petrov intuì che si trattava di un falso allarme.

E’ una storia bella da ricordare perché ci fa capire, ancora oggi, a distanza di più di 40 anni, che l’uomo è straordinariamente unico, non una macchina, non un algoritmo veloce e perfetto, ma una mente creativa, che vive di emozioni e che comprende ciò che avviene intorno.

Io penso che una differenza ci sia tra la macchina e l’uomo. Un domani forse i computer sapranno risolvere tutti i problemi del mondo ma mai sapranno porre una domanda o un interrogativo.
Pensate al dubbio, all’etica del dubbio.

Quell’uomo, nel 1983, tornando alla storia di Stanislav Petrov, non ha fatto altro che porsi una domanda. Una macchina non lo avrebbe mai fatto!

LE PAROLE DI SOCRATE

Mi vengono in mente le bellissime parole attribuite a Socrate: “È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza”.

Sono parole che ci forniscono la tangibile ed evidente differenza tra una macchina e l’uomo. Esserne consapevoli non è marginale, anzi!

L’intelligenza artificiale sta già modificando le nostre vite.

LE LINEE GUIDA DELL’IA ACT IN EUROPA

E’ compito delle istituzioni promuovere occasioni di formazione affinché ciascuno di noi conosca i nuovi strumenti che la tecnologia ci offre in primis, ma è altrettanto importante ed essenziale, soprattutto per il Legislatore, sia in ambito nazionale che comunitario e direi… non solo, fare in modo che i benefici siano maggiori dei rischi, mettendo in campo azioni e linee guida in grado di orientare questa straordinaria opportunità di crescita.

Non è questa la sede  per parlare di normative ma certamente alcuni di Voi avranno sentito parlare dell’IA ACT, promosso dalla Commissione europea.

Nei principi elaborati dalla Commissione UE in tema di Intelligenza artificiale, non a caso, vengono richiamati alcuni principi come trasparenza, diversità, non discriminazione, equità, benessere sociale e ambientale, ma anche sicurezza della vita privata, e soprattutto – aggiungo ed evidenzio – rispetto della dignità umana.

E’ secondo me un fatto storico!

 

INVESTIRE SU UNA NUOVA ALFABETIZZAZIONE

L’intelligenza artificiale è uno dei campi su cui dobbiamo tutti investire.
Il digitale è la leva su cui spingere per far crescere il nostro tessuto produttivo.  Ecco perché è importante promuovere un processo di nuova alfabetizzazione, che fornisca a tutti – non solo agli esperti – la chiave per comprendere e utilizzare l’intelligenza artificiale.

Fare questo vuol dire promuovere l’innovazione e far crescere il Paese.

L’UOMO DEVE RESTARE AL TIMONE

La ricerca scientifica dovrà capire in maniera urgente come noi umani possiamo (e io aggiungerei dobbiamo) restare al timone delle nostre esistenze”.

La frase è del premio Nobel per la fisica Geofrrey Hinton, un ricercatore premiato proprio perché che ha contribuito allo sviluppo iniziale dell’intelligenza artificiale.

L’uomo è e deve restare al timone.

Antonio

FOTOGALLERY

VIDEO