Antonio De Poli

Intervista de L’Arena: «Con lo scudo crociato vincerà il centrodestra»


Il senatore veneto illustra le strategie e gli obiettivi della «quarta gamba»

De Poli,in prima linea nell’accordo del suo Udc con Noi con l’Italia:
«La nostra area moderata,con Forza Italia,tornerà maggioranza»

La «balena bianca», cioè la Dc, non esiste più come forza leader del Paese. Ma i post democristiani ci sono ancora. E lui, padovano, viene da quell’area lì. E non ha dubbi:
«Sarà la scudo crociato a far vincere il centrodestra». Visto che «il quarto polo, con Forza Italia, vuole diventare maggioranza nella coalizione », che vede anche Lega Nord e Fratelli d’Italia. Antonio De Poli, 57 anni, senatore e presidente dell’Udc del segretario Lorenzo Cesa, è stato in prima linea nell’accordo tra l’Udc e Noi con l’Italia, la “quarta gamba” del centrodestra, che vede Fitto, Romano, Zanetti, Costa, Lupi e anche Flavio Tosi, del Fare!.
Senatore De Poli, all’attacco per le elezioni politiche del 4 marzo con lo scudo crociato dell’Udc in grande evidenza, nel simbolo di Noi con l’Italia. Primo obiettivo?
Recuperare l’elettorato moderato del centrodestra – da sempre maggioranza nel Paese – che non ha più punti di riferimento. Ed è un’operazione politica che va oltre le elezioni del 4 marzo e ci colloca a tutti gli effetti, in Europa, nel Partito popolare europeo.

Su quali fronti si batte l’Udc con la ”quarta gamba”?
La famiglia, e mi sono battuto per inserire nel programma del centrodestra il quoziente familiare, e poi il lavoro, anzitutto per i giovani, e quindi le fasce deboli. Noi dobbiamo lavorare per il nostro territorio, che ci hanno consegnato i nostri nonni e i nostri genitori, e migliorarlo per i nostri figli.
Ci sono veti nel centrodestra, in particolare dalla Lega Nord verso Tosi, e tra l’altro c’è un braccio di ferro tra Salvini e Maroni. Che linea ha su questo?
È una dialettica interna a loro e speriamo che i problemi si risolvano. Ma l’Udc con
Noi con l’Italia sta costruendo una forza che non è il quarto polo.
In che senso?
Noi riteniamo di poter arrivare al 5-6 per cento, quindi di superare Fratelli d’Italia,
quindi essere la terza forza, e poi con Forza Italia, l’ala moderata, vogliamo tornare
maggioranza. Comunque, con gli alleati ci confronteremo, puntando a conquistare i collegi plurinominali. Se ce le faremo, ci sarà posto per tutti. Quanto a Noi con l’Italia, metà posti a noi e metà a loro.
Berlusconi è contrario a cancellare la legge Fornero, preferendo rivederla. E lei?
Sì, va rivista, con l’obiettivo di dare maggiori prospettive ai giovani. Ricordo che in Veneto
i disoccupati tra i 30 e i 50 anni sono 278mila e i giovani italiani senza lavoro sono 2,2 milioni. E i poveri sono arrivati a 4,7 milioni, il 165 per cento in più in un anno.
È chiaro che si deve lavorare per occupazione giovanile e per la lotta alla povertà.
Le fa più paura il Pd o il Movimento 5 Stelle?

I 5 Stelle, perché più che fare opposizione è un movimento contrario alle istituzioni democratiche. Renzi? Aveva raccolto consensi anche del centrodestra moderato, ma dopo essersi aperto si è chiuso in un fortino.

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