Mercoledì scorso, come sappiamo, è arrivata la sentenza della Consulta sull’Italicum.
Nel discorso di fine anno ricordiamo le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in quell’occasione, giustamente ci ha ricordato che “occorre che vi siano regole chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione”.
Come sappiamo oggi queste regole non ci sono: al momento esiste, per la Camera, una legge – l’Italicum corretto dalla sentenza della Consulta – e per il Senato il cosiddetto Consultellum.
Ci sono delle differenze che vanno superate tra Camera e Senato.
E’ ora indispensabile che le forze politiche in Parlamento trovino un’intesa per rendere omogenee le due leggi elettorali dei due rami del Parlamento ed è indispensabile armonizzare i due sistemi per garantire governabilità. Non è il momento di avvelenare il clima politico, in una sorta di ‘anteprima’ della campagna elettorale, ma al contrario è giunta l’ora della responsabilità.
Alla Camera c’è una legge fortemente maggioritaria, mentre al Senato c’è una legge del tutto proporzionale. C’è l’esigenza di approvare una nuova legislazione che riduca le differenze tra i sistemi elettori di Camera e Senato.
INFOGRAFICA: LEGGI ELETTORALI: CAMERA E SENATO, LE DIFFERENZE.
I giudici della Corte costituzionale vogliono stimolare la politica all’assunzione delle sue responsabilità.
C’e’ un premio per la lista alla Camera, al Senato ci sono le coalizioni. Le soglie di sbarramento sono diverse, il 3% alla Camera e l’8% al Senato che può ridursi al 3% in caso di coalizione ma quando si supera il 20%. Ci sono le preferenze di genere alla Camera e la preferenza unica al Senato. Ci sono capolista nominati alla Camera e non al Senato, le pluricandidature con sorteggio alla Camera che non sono previste per il Senato. E’ dunque necessario sedersi intorno ad un tavolo e trovare la soluzione che la politica dovrà mettere insieme per ridurre le differenze che potrebbero determinare il sorgere di maggioranze non dello stesso colore e dunque causare l’ingovernabilità del Paese.
Il Parlamento, dopo questa decisione della Consulta, una volta analizzate con attenzione le motivazioni, dovrà mettersi al lavoro.
E’ il momento della responsabilità. E del DIALOGO.
OPPORTUNITA’
Ecco alcune notizie utili per chi cerca lavoro e per il mondo delle imprese.
Speciale EUROPA
Bandi pubblicati dalla Commissione UE nel mese di gennaio. Nota informativa a cura del gruppo PPE.
Calabria: incentivi all’internazionalizzazione delle imprese.
Lazio: incentivi all’internazionalizzazione delle pmi.
Grazie e alla prossima.
Antonio De Poli