L’UDC riporta lo scudocrociato nel centro destra. Cosa vi aspettate?
“Abbiamo dato vita a un soggetto politico “ NOI CON L’ITALIA -UDC” che, richiamandosi chiaramente all’identità storica e ai valori dello Scudo crociato, intende essere il partito del buon senso e della responsabilità. Per noi la cosa più importante sono i contenuti. Siamo convinti che il nostro contributo sarà determinante per la vittoria del centrodestra. L’ala democristiana della coalizione porterà al voto milioni di elettori che, in questi anni, si sono rifugiati nell’astensionismo. E saremo il valore aggiunto che porterà il centrodestra ad essere maggioranza nel Paese”.
Come sono i rapporti con gli altri alleati della coalizione?
“Siamo in buoni rapporti. Da tempo abbiamo scelto una strada ben precisa. Abbiamo compiuto una scelta di campo che è chiara e coerente con la nostra storia. Stiamo nel campo del PPE, nel centrodestra, insieme a chi come noi si riconosce nei valori del popolarismo e del liberalismo cattolico. Chi al nostro interno non si è trovato d’accordo, come Casini, è uscito dal partito e ha preso altre strade”.
In questo periodo di grande sfiducia nei confronti della politica, come pensate di attirare gli elettori?
“I cittadini si riavvicinano alla politica quando vedono che i politici fanno qualcosa di concreto. Nel mio piccolo, l’ho visto con il mio ruolo istituzionale di Senatore Questore, ovvero colui che si occupa dei bilanci e delle spese di Palazzo Madama. In 5 anni in cui sono stato Senatore Questore abbiamo ottenuto risultati tangibili: 188 milioni di euro di risparmi, tagliate di 37 milioni di euro le indennità a tutti i senatori. E’ la politica del fare. Ed è quello che chiedono gli elettori”.
All’interno del programma del centrodestra quali sono i punti che porterete avanti?
“Nel centrodestra “Noi con l’Italia – Udc” farà la differenza: saremo i portavoce di famiglie, piccole medie imprese e fasce più deboli della popolazione come anziani e disabili. Questa è la forza dello Scudo crociato, la forza dei valori. Siamo una forza che punta sulla concretezza: su questo “terreno” possiamo battere i nuovi populismi”.
Parliamo allora di contributi concreti. Lavoro, famiglie, politiche sociali: cosa proponete?
“Il capitolo più importante per noi è il Lavoro: serve una riduzione strutturale del costo del lavoro a beneficio di imprese e lavoratori. Basta con la politica dei bonus. Se alle aziende costa meno assumere, le aziende assumono di più. Questa è la logica. La nostra proposta: riduciamo di 6 punti percentuali il cuneo fiscale. Ridurre di 1 punto il cuneo fiscale (che oggi in Italia si attesta al 48% contro una media OCSE del 32%) costa 1,7 miliardi. Famiglie: è la nostra battaglia identitaria. La nostra proposta: una rivoluzione fiscale centrata sulla famiglia, introducendo il quoziente familiare. Di che si tratta? Redistribuiamo il carico fiscale sulla base del numero dei componenti della famiglia. In altre parole, facciamo pagare meno tasse alle famiglie mono-reddito e con più figli a carico. Solo così – concependo la famiglia come un’impresa sociale – riusciremo a sostenere il vero e grande ammortizzatore sociale della crisi: la famiglia appunto! Politiche sociali: l’imperativo è invertire la tendenza. Il Fondo nazionale delle Politiche sociali, dal 2008 ad oggi, è crollato da 1,8 mld a 276 milioni. Una proposta fattibile: la detrazione fiscale totale delle rette a favore delle famiglie che pagano le rette per le case di riposo degli anziani”.