La politica come carità. L’eredità di Papa Francesco

Care amiche, cari amici,

oggi desidero condividere con voi un pensiero che viene dal cuore. In questi giorni di profonda commozione, mentre l’Italia e il mondo intero rendono omaggio a Papa Francesco, sento il bisogno di fermarmi un istante per ricordare non solo il Pontefice, ma l’uomo che ha saputo parlare al cuore di credenti e non credenti, di chi è vicino alla Chiesa e di chi se n’era allontanato.

Papa Francesco ha guidato la Chiesa per dodici anni con una forza mite e una coerenza evangelica straordinaria.

Ha scelto di vivere il Vangelo nei gesti, prima ancora che nelle parole.

È stato il Papa degli ultimi, dei poveri, dei malati, dei migranti, dei dimenticati. Ha fatto della misericordia una bussola, della fraternità una missione, della pace un orizzonte concreto.

Fino all’ultimo istante ha testimoniato la sua vocazione al servizio. Non dimenticherò mai — e credo nessuno potrà farlo — il gesto di recarsi al carcere di Regina Coeli, giovedì scorso, per compiere, anche solo simbolicamente, la lavanda dei piedi ai detenuti.

Un atto di amore e di umiltà che racchiude in sé tutto il suo pontificato.

Il suo volto sereno nella morte, quel sorriso lieve che ci ha salutati anche nell’estremo commiato, sembrano dirci che la fede non è rifugio, ma speranza viva. “La morte non è la fine, ma l’inizio di qualcosa”: queste parole sue, che oggi ci accompagnano, ci ricordano che ogni fine può essere occasione di rinascita.

Papa Francesco ha anche avuto il coraggio di riformare la Chiesa con il sorriso, rendendo il sacro familiare, vicino, accessibile. Con lui la fede è tornata ad abitare le strade del mondo, a farsi incontro, relazione, tenerezza. Ha abbattuto muri, costruito ponti, insegnato a guardare l’altro non come un problema, ma come una persona.

E come non ricordare la sua storica presenza al Senato, nel settembre del 2023, per rendere omaggio al Presidente Giorgio Napolitano? Fu la prima volta nella storia che un Papa entrò a Palazzo Madama. Un gesto forte, profondamente umano, che parlava di rispetto per le istituzioni e per la democrazia. Un abbraccio tra spiritualità e Repubblica.

19 gennaio 2017. Papa Francesco riceve in udienza nella Sala del Concistoro gli organizzatori della mostra Antiquorum habet promossa dal Senato della Repubblica.

 

Papa Francesco ci ha ricordato più volte che la politica è una forma alta di carità. Ci ha spronati a non restare spettatori, ma a metterci in gioco, con coscienza e responsabilità, per costruire un mondo più giusto. È un richiamo che sento rivolto anche a me, a noi, a tutti coloro che, da cattolici, hanno scelto di impegnarsi nelle istituzioni. Non per interesse, ma per servizio. Non per potere, ma per amore del bene comune.

E allora, in questo tempo di saluto e di memoria, desidero dire: grazie, Santo Padre. Grazie per la testimonianza, per l’esempio, per la speranza che ci hai donato. Il tuo sorriso ci guiderà ancora.

Con gratitudine e affetto.

GUARDA IL VIDEO

Vi ringrazio per l’attenzione

Buon proseguimento,