Noi pronti a impegnarci per tutti i sindaci
Il senatore Antonio De Poli dopo l’exploit del voto di sabato scorso: «Bisogna trovare un’unità per lavorare al più presto»
di Claudio Malfitano
Abbiamo incrementato i nostri voti del 38% rispetto a due anni fa. È il risultato di una politica che ha nel dna presenza, serietà e concretezza. E con gli stessi valori oggi possiamo dire che è necessario lavorare subito per dare risposte al territorio». Ha guidato la squadra di “Provincia al centro”, la lista di ispirazione moderata che è arrivata terza alle elezioni provinciali di sabato scorso, e seconda nel centrodestra battendo sia Forza Italia che Fratelli d’Italia. Ora Antonio De Poli, esponente dell’Udc a Palazzo Madama e senatore questore per la sua lunga esperienza, sprona a una nuova amministrazione per l’ente di Palazzo Santo Stefano, in attesa della riforma che riporterà la Provincia ed essere elettiva.
Senatore, da dove nasce l’exploit della lista di centro alle provinciali?
«Nella nostra lista ogni amministratore ha portato a casa voti nel suo territorio. È questo lo spirito di rappresentanza che deve animare un ente di secondo livello come la Provincia. Guardiamola come un consorzio di Comuni, visto che il bilancio viene approvato dall’assemblea dei sindaci. E come in un consorzio tutti devono lavorare per dare risposte al territorio».
Dal territorio e da molti sindaci arriva l’appello a non paralizzare l’attività dell’ente con diatribe politiche.
«Sono d’accordo che la Provincia debba poter partire presto a lavorare e fare proposte. Credo che il presidente debba trovarsi con le varie compagini e trovare presto una maggioranza o una unità che permette ai consiglieri eletti di lavorare al più presto. Noi faremo la nostra parte e se qualcuno ha altre valutazioni siamo pronti a discuterne».
Visto il risultato, cosa chiederete al presidente Giordani?
«Con un risultato così positivo chiederemo la riconferma della vicepresidenza, con deleghe importanti come la viabilità, l’edilizia scolastica, l’agricoltura. Siamo consapevoli che la prima scelta – detto in termini politici – spetta alla Lega, perché ha il doppio dei voti delle altre liste. Ma, ripeto, siamo pronti a confrontarci con tutti».
La riforma della Province è ferma in parlamento: quando diventerà realtà?
«L’anno prossimo tornerà ad essere un ente elettivo. I cittadini potranno votare su collegi plurinominali per 24 consiglieri e un presidente, che poi nominerà 6 assessori. Allora sì che ci sarà una maggioranza e una minoranza, e ci si confronterà su un programma e una visione del territorio».
E qual è la vostra visione della Provincia euganea?
«Io credo che Padova debba tornare a essere centrale in Veneto: una provincia che possa essere capitale, politica, amministrativa, economica e universitaria della regione. Negli ultimi anni ha perso una priorità che le è propria per dinamismo e tradizione. Noi lavoreremo per ritornare ad essere grandi».