La scuola è a rischio: il sindaco è pronta a chiuderla. Accade ad Arcugnano (Vicenza) dove il primo cittadino Paolo Pellizzari ha inviato una lettera alle 550 famiglie degli studenti spiegando che gli edifici non rispondono ai requisiti antisismici del 2008 ma a quelli risalenti al tempo in cui sono stati costruiti.
Sulla questione sono intervenuto mettendo la questione sul tavolo del Governo con un’interrogazione parlamentare alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’economia Piercarlo Padoan.
Siamo convinti che la battaglia del sindaco sia la battaglia delle famiglie che oggi esprimo preoccupazione per i propri figli. In questo contesto, innanzitutto, non bisogna creare inutili allarmismi ma è doveroso che le istituzioni preposte si attivino affinché venga garantita la sicurezza degli edifici scolastici.
Lo scorso 14 marzo è stato pubblicato il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze (n. 41/337) che attribuisce gli spazi finanziari a favore degli enti locali, pari a 700 milioni di cui oltre 300 milioni per l’edilizia scolastica, che Città metropolitane, province e comuni potranno spendere in deroga agli equilibri di bilancio. E’ l’operazione #Sbloccascuole 2017.
Il Governo, secondo quanto apprendiamo dalla stampa, ha fissato dal 2008 in poi una serie di parametri destinati a rendere più sicure le scuole. La scuola media Foscolo di Arcugnano, secondo quanto denuncia il sindaco Pellizzari, risponde ai criteri di quando è stata costruita, non di quelli del 2008.
E, siccome, Arcugnano si trova in una zona che è a rischio 3, si è dato precedenza ai territori a rischio 4 e 5: non vorremmo che, dando giustamente precedenza alle situazioni di maggiore criticità, si possano sottovalutare altre situazioni di rischio, come quella denunciata dal Sindaco.
Alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla struttura di Missione che ha curato il procedimento per l’operazione Sbloccascuole 2017 ho chiesto di valutare con attenzione la vicenda e di sapere quale intervento mettere in atto per rassicurare le famiglie dei 550 ragazzi di Arcugnano.