Lavoro, arriva l’assegno di sostegno ai disoccupati

Ecco una delle novità del Jobs Act approvato in Parlamento che riguarderà circa 30.000 disoccupati in via sperimentale: stiamo parlando dell’ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE previsto dall’art. 23 del Decreto legislativo n. n. 150/2015.

Una premessa: visto che si tratta di una fase sperimentale, l’adesione è volontaria. L’ANPAL – Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro ha approvato lo scorso 7 febbraio (deliberazione n. 1 del 2017) la sperimentazione dell’assegno di ricollocazione previsto dall’art. 23 del D.Lgs.. L’assegno di ricollocazione verrà pertanto erogato, come si legge nell’Avviso pubblico dell’Agenzia, a circa 30.000 persone selezionate in modo casuale dalla platea di tutti i disoccupati da oltre quattro mesi, percettori di Naspi.

Come funziona la sperimentazione?
Dopo aver verificato che non abbiano in corso altre misure regionali di politica attiva, a questo campione di disoccupati verrà inviata una comunicazione a mezzo posta e un avviso via email o sms. L’adesione alla sperimentazione è volontaria e il suo rifiuto non pregiudicherà il mantenimento della Naspi.
Decisa l’adesione, il destinatario della sperimentazione potrà richiedere l’assegno di ricollocazione al centro per l’impiego presso cui ha rilasciato la dichiarazione di immediata disponibilità ad accettare una congrua offerta di lavoro oppure potrà richiederlo con la procedura telematica del portale www.anpal.gov.it. La scelta tra queste alternative è rimessa alle singole Regioni e sarà indicata nella stessa lettera con cui verrà comunicata la possibilità di partecipare alla sperimentazione. Le Regioni possono anche optare per la combinazione delle due alternative, lasciando al beneficiario la scelta di recarsi al Cpi o di utilizzare la procedura telematica dell’Anpal.

In cosa consiste l’assegno di ricollocazione?
L’assegno di ricollocazione potrà essere speso presso i Cpi o i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro a livello nazionale o regionale. Saranno ancora le Regioni a selezionare i centri presso cui sarà possibile fruire dei servizi legati alla sperimentazione, garantendo la più adeguata copertura territoriale. Invece gli operatori privati sono accreditati a livello nazionale e regionale. Nel caso in cui l’attività di assistenza alla ricollocazione si concluda con un’assunzione, ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro e ai Cpi spetterà un rimborso variabile dai 1.000 a 5.000 euro, per ogni contratto a tempo indeterminato.
La sperimentazione è finanziata con uno stanziamento complessivo di 32 milioni di euro, a valere sul Fondo per le politiche attive del lavoro.
L’assegno di ricollocazione è spendibile entro 12 mesi, va all’operatore dei Centri per l’impiego o soggetti privati accreditati, che potranno incassarlo solo a “risultato ottenuto”, ovvero solo se colloca il disoccupato.

Per l’operatività a regime dell’assegno di ricollocazione bisognerà aspettare il 2017.

Il disoccupato che non si presenterà ai colloqui si vedrà decurtata la Naspi (indennità di disoccupazione)
A comunicare all’Inps i mancati adempimento del disoccupato sarà direttamente il centro per l’impiego.
PER SAPERNE DI PIU’ .