“L’appello lanciato dalle sigle sindacali oggi per i lavoratori di Safilo non può cadere nel vuoto. Chiediamo al Governo un incontro urgente per affrontare la crisi della Safilo. Parliamo di 700 esuberi, praticamente il 25% dell’attuale forza di lavoro. E’ fondamentale che si intervenga al più presto per scongiurare una vera e propria macelleria sociale a danno di lavoratori e famiglie”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che aggiunge: “Il piano dell’azienda riguarda gli stabilimenti in Friuli e in Veneto (a Padova e Longarone). Si tratta di una decisione che rischia di danneggiare ulteriormente un territorio che è sta subendo un impoverimento a livello produttivo, come sta accadendo con la ex ACC di Belluno. Questa settimana oltre 2000 lavoratori della ACC Wanbao hanno protestato a Mel (Belluno) a una manifestazione contro la chiusura prevista dello stabilimento. Parliamo di un’azienda che è stata rilevata da imprenditori di Pechino e ha ricevuto incentivi statali. Quindi all’Esecutivo chiediamo di tutelare le imprese made in Italy e di attivarsi per salvaguardare gli interessi dei nostri lavoratori”.