Cari amici,
stamattina, in aula a Palazzo Madama, sono intervenuto in dichiarazioni di voto sul ddl n. 969 di delegazione europea 2022-2023 e delle Relazioni programmatica 2023 e consuntiva 2022 sulla partecipazione dell’Italia all’UE.
Ecco il testo integrale del mio intervento:
Gentili colleghi,
è significativo che ci apprestiamo a votare questo testo per la recezione degli atti dell’Unione europea nell’attuale periodo storico.
I rapporti tra il nostro Paese e le istituzioni europee, infatti, sono contraddistinti, oggi ancor più che in passato, da proficue relazioni bilaterali.
L’approccio assertivo del Governo Meloni sta producendo risultati evidenti:
sulla gestione dei flussi migratori, ad esempio, ricordiamo l’importanza del contributo italiano nella firma del memorandum d’intesa con la Tunisia, un vero e proprio simbolo di quel cambio di paradigma che consiste nella difesa dei confini esterni dell’Unione europea fermando a monte i trafficanti di esseri umani.
Ricordo, inoltre, il pagamento della quarta rata del Pnrr all’Italia, che è diventata così il primo Paese in Europa a riceverla. Ebbene, l’atto che votiamo oggi è un ulteriore tassello di queste relazioni di collaborazione, pace e sicurezza con l’Unione europea.
Noi siamo europeisti della prima ora, lo siamo da sempre. L’appartenenza all’Unione europea, per noi, è motivo di vanto.
Oggi, però, è cambiato l’approccio.
Perché – e ce ne stiamo rendendo conto, concretamente – si può essere in Europa, a testa alta, portando avanti gli interessi della nostra Italia.
Grazie a questo Governo e a questa maggioranza, abbiamo ritrovato una giusta dose di protagonismo. La postura dell’Italia è cambiata.
I primi risultati li stiamo vedendo (penso ad esempio alla lotta contro le carni sintetiche, tema su cui 14 Stati membri dell’Unione europea si sono allineati alla posizione italiana e di questa maggioranza di Centrodestra, a tutela della qualità dei nostri prodotti e delle eccellenze del nostro made in Italy).
Dobbiamo proseguire su questa strada e questo Governo lo sta facendo concretamente, per sconfiggere quelle ideologie green che non tutelano l’Ambiente così come non tutelano, ma al contrario danneggiano, i nostri imprenditori.
Oggi l’Aula esamina la legge di delegazione europea che, ricordo, è uno dei due strumenti di adeguamento dell’ordinamento dell’Unione europea introdotti dalla legge del 24 dicembre 2012, la numero 34, che ha attuato una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea.
Il disegno di legge in esame prevede, nello specifico, il recepimento di 17 direttive e di 6 regolamenti, che hanno come oggetto questioni e materie di grande rilevanza per la vita di cittadini e imprese della nostra Nazione.
Vorrei soffermarmi su alcuni dei 19 articoli presenti nel provvedimento.
L’articolo 3 relativo a misure per un livello comune elevato di cybersicurezza nell’Unione europea.
In Italia sono stati 11.930, nel 2023, complessivamente gli attacchi cyber a infrastrutture critiche ad istituzioni, aziende e privati. Questi numeri ci fanno capire quanto sia oggi importante difendere e proteggere il cyberspazio, esattamente come lo spazio fisico che è intorno a noi.
Il tema della cybersicurezza è dunque di fondamentale importanza per la sicurezza delle nostre Istituzioni e dei nostri Cittadini.
Il dato, infatti, può apparire come qualcosa di freddo ma è invece qualcosa che appartiene alla vita di ciascuno di noi. Ecco perché è essenziale e cruciale implementare le misure a protezione di esso.
La direttiva in questione rafforza il livello della “cyber-resilienza” di un vasto gruppo di soggetti e migliora la capacità di risposta agli incidenti informatici, tra l’altro, incentivando la condivisione di informazioni attraverso la designazione delle autorità nazionali competenti.
A proposito di lavoro, è utile citare anche gli articoli 8 e 9.
L’articolo 8 riguarda la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro e ne estende l’ambito di applicazione alle sostanze tossiche per la riproduzione umana.
Il nostro gruppo, signor Presidente, è particolarmente sensibile a questo tema, come dimostra il fatto che sin dall’inizio della legislatura si è mobilitato in favore della sicurezza del lavoro e dei malati oncologici, non da ultimo con la legge sull’oblio oncologico recentemente approvata in via definitiva.
L’articolo 9 riguarda l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione.
Come dimostrano diversi studi al riguardo, per affrontare la sfida epocale della crisi demografica tentando di invertire la tendenza negativa, serve sì cambiare l’atteggiamento culturale, ma servono anche, concretamente, lavoro e sviluppo.
Serve, pertanto, far crescere i tassi di partecipazione, di occupazione e di retribuzione femminile al mondo lavorativo.
QUESTO PROVVEDIMENTO, IN CONCLUSIONE, RAFFORZA LA SINERGIA DELL’ITALIA CON L’EUROPA.
Continueremo a lavorare in questa direzione, consapevoli delle potenzialità della nostra Nazione e dell’importanza di promuovere nelle sedi europee tutte le azioni necessarie per salvaguardare gli interessi nazionali, in poche parole “per fare gli interessi dell’Italia e degli Italiani”.
Per questi motivi, confidando nella serietà e nella concretezza che stanno distinguendo questo Governo, ANNUNCIO IL VOTO FAVOREVOLE DEL GRUPPO UDC CORAGGIO ITALIA – NOI MODERATI- MAIE.
Senatore Antonio De Poli
INTERVENTO IN AULA
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