L’intelligenza artigiana a tavola: il cuore del Made in Italy – MARCHE

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Cari amici,

in Senato abbiamo acceso i riflettori su una delle eccellenze più autentiche del nostro Paese: l’artigianato alimentare. In occasione della conferenza stampa organizzata da Confartigianato, dal titolo “Intelligenza artigiana a tavola”, abbiamo avuto modo di approfondire i numeri, le sfide e soprattutto le potenzialità di un comparto che rappresenta un vero e proprio motore della nostra economia.

È stato per me un grande onore portare il saluto istituzionale e partecipare a questo momento di confronto con il presidente nazionale Marco Granelli, con il presidente di Confartigianato Alimentazione Cristiano Gaggion e con tanti rappresentanti delle imprese, delle istituzioni e del mondo produttivo.

 

Dietro ogni impresa artigiana del settore food ci sono storie di passione, di famiglie, di comunità. C’è una cultura del lavoro che mette insieme qualità, sostenibilità, radicamento territoriale e capacità di innovare. È questo il volto dell’Italia che non si arrende, che si adatta ai tempi ma non rinuncia alla propria identità.

I dati presentati in Senato parlano chiaro: nel primo trimestre del 2025, il comparto alimentare ha registrato una crescita del +1,9%, a fronte di un calo generale della manifattura. Le esportazioni nel 2024 hanno toccato un nuovo record, con 58,7 miliardi di euro. Siamo davanti a un settore che resiste alle crisi e che continua a trainare il Made in Italy nel mondo. Ma non possiamo lasciarlo solo.

Dobbiamo accompagnare queste imprese con politiche concrete e lungimiranti.

Per questo ho voluto sottolineare alcune priorità:

  • Semplificare le norme e alleggerire la burocrazia che spesso frena l’attività quotidiana degli artigiani;
  • Promuovere campagne efficaci per la valorizzazione dei prodotti tipici italiani, anche sui mercati internazionali;
  • Sostenere la transizione generazionale e la nascita di nuove imprese, con strumenti dedicati ai giovani;
  • Riconoscere, anche nella normativa, il valore sociale, economico e culturale dell’artigianato.

Non stiamo parlando solo di economia, ma di coesione sociale, di presidio del territorio, di qualità della vita. L’artigianato alimentare è un presidio di umanità e bellezza. È un laboratorio di futuro.

Con questa consapevolezza, continueremo a lavorare in Parlamento per dare voce e forza a questo settore. Ringrazio ancora Confartigianato per il grande lavoro che svolge ogni giorno al fianco delle imprese.

Il mio impegno è quello di costruire un’Italia che non dimentica le sue radici, ma che da esse trae la spinta per guardare lontano. LEGGI QUI

FONDI UE: LE MARCHE SI RIMETTONO IN MOTO, MA SERVE PIÙ VISIONE STRATEGICA

Nelle scorse settimane abbiamo assistito a un importante scatto in avanti da parte della Regione Marche nell’utilizzo delle risorse europee.

Dopo una fase iniziale di stallo, che aveva sollevato forti preoccupazioni circa il rischio di perdere milioni di euro della programmazione 2021-2027, oggi si registra una maggiore operatività. Una notizia positiva, certo, ma che deve far riflettere sulla necessità di una pianificazione più strutturata e tempestiva.

Il recente bando da 7 milioni di euro del FESR destinato al turismo nei borghi ne è un esempio concreto: risorse finalmente in movimento, progetti dedicati alle imprese che vogliono puntare su un turismo di qualità, esperienziale, legato alle tradizioni locali e all’enogastronomia.

È la strada giusta, che mette al centro i territori e le loro vocazioni.

Ma dobbiamo fare di più. Le risorse europee rappresentano una leva fondamentale per la crescita del nostro Paese, soprattutto nelle aree interne e nelle regioni che hanno bisogno di rilanciare occupazione e servizi. Non possiamo permettere che queste opportunità vengano colte solo all’ultimo minuto o, peggio ancora, vanificate da ritardi burocratici e visioni frammentate.

Serve una governance più efficace e condivisa, capace di coinvolgere i Comuni, le imprese, il Terzo Settore e tutti gli attori del territorio. La politica deve assumersi la responsabilità di accompagnare questi processi con serietà e concretezza.

Come Senatore della Repubblica, continuerò a vigilare affinché le Marche – così come tutte le regioni italiane – possano utilizzare appieno i fondi europei e trasformarli in sviluppo, coesione e nuove opportunità per i cittadini.

CANTIERI E SICUREZZA STRADALE: INTERROGAZIONE AL MINISTRO

Voglio dare risposte certe ai Presidenti delle provincie marchigiane per quanto riguarda lo stanziamento dei fondi per la sicurezza delle nostre strade. Tutte le Province delle Marche temono tagli ai trasferimenti statali fino al 70% per la manutenzione delle infrastrutture stradali.

Una situazione che rischierebbe di bloccare cantieri già avviati, compromettere opere programmate e mettere in difficoltà le amministrazioni locali. Proprio per rassicurarli e fare chiarezza ho deciso di presentare un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sul tema, auspicando che si apra un tavolo di confronto con l’Unione delle Province italiane. È fondamentale trovare risposte condivise che permettano alle Province di continuare a svolgere funzioni essenziali, a partire proprio dalla manutenzione di migliaia di chilometri di strade provinciali.

Questo episodio, inoltre, mi dà l’opportunità di aprire con voi un’altra riflessione che riguarda le nostre amministrazioni e alla quale tengo particolarmente: credo sia urgente mettere mano alla riforma delle Province. Serve un cambio di rotta deciso: diciamo basta a una legge, la Delrio, che ha svuotato le Province di funzioni e risorse, lasciandole nell’incertezza istituzionale.

L’UDC è favorevole a una riforma seria e strutturale che restituisca ai cittadini il diritto di eleggere direttamente i presidenti di Provincia e i consiglieri provinciali. Le Province sono enti strategici per la viabilità, il territorio, l’ambiente, il turismo. Non possiamo permettere che vengano messe in ginocchio da tagli e da un impianto normativo inadeguato. È tempo di restituire dignità e competenze a un ente che deve tornare ad essere protagonista, nell’interesse dei territori e delle comunità locali attraverso risorse certe e autonomia decisionale.  LEGGI LA MIA INTERROGAZIONE

 

Vi ringrazio per l’attenzione

Buon proseguimento,