L’intelligenza artigiana a tavola: valore, tradizione e futuro del Made in Italy

Cari amici,

è stato per me un vero piacere accogliere al Senato della Repubblica i protagonisti di un settore che rappresenta una delle eccellenze del nostro Paese: l’artigianato alimentare. Un grazie sincero a Confartigianato, al presidente Marco Granelli, al presidente di Confartigianato Alimentazione Cristiano Gaggion e a tutti i rappresentanti del mondo produttivo, della ricerca, delle associazioni di categoria che oggi hanno voluto essere presenti.

Il titolo dell’iniziativa – “Intelligenza artigiana a tavola” – è, a mio avviso, non solo evocativo ma straordinariamente calzante.
L’intelligenza, in questo caso, è fatta di mani operose, di tradizioni tramandate, di innovazione continua, di capacità di restare al passo con i tempi senza perdere l’anima dei nostri prodotti e dei nostri territori.

Parliamo di un settore che è simbolo dell’Italia che funziona.
Un’Italia fatta di piccole e medie imprese, di famiglie, di lavoro paziente e spesso silenzioso, che ogni giorno produce valore. Non solo economico – che è significativo – ma culturale e sociale.

Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato, il comparto alimentare artigiano si conferma dinamico, resiliente, capace di andare in controtendenza rispetto ad altri settori produttivi.
Ha superato sfide come la pandemia, la crisi energetica e l’instabilità geopolitica, restando saldo sui suoi punti di forza: qualità, sostenibilità, radicamento territoriale.

Ma oggi queste imprese ci chiedono qualcosa di chiaro: attenzione e riconoscimento.
Chiedono che le istituzioni vedano in loro un attore strategico della filiera agroalimentare, che vale oltre 130 miliardi di euro e rappresenta una delle espressioni più autentiche del nostro Made in Italy.

È nostro dovere, come rappresentanti delle istituzioni, costruire un contesto favorevole per chi fa impresa.
Dobbiamo accompagnare queste realtà nella transizione ecologica e digitale, favorire il ricambio generazionale, promuovere la formazione professionale, semplificare norme e burocrazia, che troppo spesso ostacolano la crescita.

E, soprattutto, dobbiamo raccontare l’artigianato in modo nuovo.
Servono parole e immagini che parlino ai giovani, che mostrino quanto sia bello, utile e necessario “lavorare con le mani e con la testa”, come fanno ogni giorno gli artigiani del nostro Paese.

Personalmente, ho sempre creduto nel ruolo fondamentale dei corpi intermedi e delle autonomie produttive. Il Senato, e chi come me è convinto di questo valore, sarà sempre al fianco di Confartigianato e delle realtà che rappresenta.

Sostenere l’artigianato alimentare significa rafforzare l’economia reale, valorizzare l’identità dei territori, costruire coesione sociale.
Significa investire nel futuro dell’Italia.

Grazie a tutti per questo momento di confronto. Continuiamo a camminare insieme, con la consapevolezza che da questa “intelligenza artigiana” passa una parte importante del domani del nostro Paese.

Antonio 

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