Maltempo, No al reddito di cittadinanza, Sì ad aiuti concreti!

Antonio De Poli

6 anni ago

Cari amici,

sono trascorsi più di dieci giorni dalla terribile ondata di maltempo che ha devastato la nostra regione e, in modo particolare, il Bellunese.

Fin dall’inizio, ho fatto presente che è importante, al di là dei colori politici, che le istituzioni a tutti i livelli facciano sentire la propria presenza al POPOLO VENETO che sta vivendo un momento di grande difficoltà e che, come nel novembre del 2010 – in occasione degli eventi alluvionali – seppe rialzarsi da solo e reagire!

Al Governo ho chiesto, poche ore dopo l’ondata di frane e grandinate, di dichiarare lo STATO DI CALAMITA’ delle regioni colpite, tra cui il Veneto appunto, e di inserire la MORATORIA FISCALE (ovvero far sì che gli adempimenti tributari e fiscali per famiglie e imprese vengano prorogati) nella prossima LEGGE DI BILANCIO.

La scorsa settimana, come sappiamo, si è svolto il Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di calamità delle regioni colpite dal maltempo. Sono state stanziate alcune risorse: 15 MILIONI DI EURO AL VENETO.

Sono risorse comunque importanti ma DEL TUTTO INSUFFICIENTI ad affrontare l’emergenza.

E’ indispensabile che, accanto alle misure di prevenzione contro il dissesto idrogeologico, l’Esecutivo intervenga attraverso misure straordinarie in grado di aiutare i Comuni che hanno subito danni infrastrutturali e le aziende agricole colpite.

I danni stimati dalla Regione Veneto sono di 1 miliardo di euro.
Per rifare le strade della provincia di Belluno servono almeno 100 milioni, secondo Veneto Strade.
Il Governo non può annunciare a parole che è vicino al Veneto e poi tirarsi indietro.
Ci aspettiamo che adesso SI PASSI DALLE PAROLE AI FATTI.
Sono convinto della necessità di un DECRETO AD HOC del Governo in favore dei Comuni e delle regioni che come il Veneto sono stati colpiti dal maltempo. Ci sono danni infrastrutturali come ad esempio l’acquedotto di Rocca Pietore e siamo preoccupati perché l’economia del Bellunese e dell’Altopiano di Asiago si basano sull’agricoltura e sul turismo.

NOI VENETI NON CHIEDIAMO SUSSIDI O REDDITI DI CITTADINANZA.
NOI VENETI CHIEDIAMO AL GOVERNO MISURE CONCRETI DI AIUTO.

DAL TERRITORIO.
Lavoro: 50 esuberi alla società Berto di Bovolenta.
Ho chiesto al ministro Di Maio di valutare con urgenza l’apertura di un tavolo di crisi per discutere della situazione produttiva e occupazionale della società Berto, una storica azienda tessile di Bovolenta: in gioco c’è il destino di 50 lavoratori e delle rispettive famiglie. Parliamo di un’azienda storica che è un’istituzione per la cittadina di Bovolenta. E’ un’impresa che, da sempre, è un punto di riferimento nazionale nel tessile per brand importanti nella moda. C’è un know how che va tutelato e difeso. Il rischio è che dietro il piano di ristrutturazione si nascondano le difficoltà di un settore che oggi soffre sicuramente la concorrenza dei Paesi del Nord est dove la manodopera costa meno. Al Governo chiediamo di scongiurare gli esuberi annunciati. PER SAPERNE DI PIU’.

OPPORTUNITA’.
Come sempre ecco alcune notizie utili per chi cerca lavoro e per il mondo delle imprese.

“Sostegno all’occupazione”, il nuovo bando per le realtà di Padova e Rovigo

“il Gazzettino” a caccia di fotografie per il calendario 2019

Venezia, corso gratuito per il restauro dei Giardini Storici

Corso d’informatica gratuito in provincia di Verona

Cavallino Treporti. 1 posto di contabile

Ulss 6 Euganea. 1 posto di pediatra

Curtarolo. 1 posto di istruttore tecnico

Musile di Piave. 1 posto di specialista amministrativo

Comune di Nove. 1 posto di Istruttore Direttivo Amministrativo

Rubano. 1 posto di Istruttore informatico

Lonigo. Ipab “Villa Serena”. 2 posti di operatore socio sanitario