Manovra: De Poli, con reddito cittadinanza non si esce fuori da crisi

“La maggioranza gialloverde non guardi solo al ‘contratto’ di Governo ma al bene dei cittadini italiani e veneti. Ci sono battaglie che vanno al di là del colore politico”. Lo ha detto il senatore Questore Antonio De Poli, nel corso della giornata di confronto con gli amministratori locali del Veneto, che si è svolta nel pomeriggio, in Senato. Nel corso del suo intervento De Poli ha fatto un bilancio dei primi sei mesi di Governo: “Il decreto Di Maio, in Veneto, coinvolge 80.000 contratti di lavoro. Il mercato del lavoro non sta reagendo bene e le aziende preferiscono ricorrere al turn-over”, ha aggiunto.  “Il numero dei giovani lavoratori veneti precari è raddoppiato: siamo passati dal 18% del 2007 al 34% del 2017. Questa manovra è poco coraggiosa: Il reddito di cittadinanza non ci serve ad uscire dalla crisi. Stando alla relazione tecnica di accompagnamento al Bilancio, le tasse sulle imprese aumentano di 6 miliardi”. Secondo De Poli “più tasse sulle imprese e la stretta del credito, derivante dall’aumento dello spread, rischiano di tradursi in un effetto combinato negativo per il Veneto”, ha detto ancora De Poli che ha affrontato anche il tema dei risparmiatori veneti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza (“Vanno risarciti. La platea va ampiata”) e la questione dei Comuni recentemente colpiti dal maltempo: “Chiediamo un intervento al Governo a sostegno delle comunità”. Rispetto ai due provvedimenti chiave – Legge di Bilancio e Dl fiscale, quest’ultimo all’esame in Senato (domani il provvedimento viene esaminato in Aula ndr), nel corso del convegno, sono state discusse una serie di proposte emendative.