“Il Governo abbandona 600.000 bambini e le loro famiglie: avere cancellato i 50 milioni di contributi alle scuole materne paritarie vuole dire sconfessare la legge sulla parità scolastica che rimane soltanto sulla carta. Tante belle parole, quando si tratta di tradurle in fatti siamo a zero”: e’ la reazione stizzita del senatore Udc Antonio De Poli alla notizia che, in Legge di Bilancio di cui si è concluso l’esame alla Camera, della cancellazione del contributo di 50 mln alle scuole materne paritarie. “Gli appelli della Fism sono caduti nel vuoto. La maggioranza e il Pd hanno fatto orecchie da mercante in Parlamento. L’Udc aveva risposto all’Sos e aveva presentato emendamenti per il rifinanziamento e per l’equiparazione della Tari con le scuole statali. Meno 50 mln alle scuola materne paritarie , meno 10 milioni alle scuole paritarie. E’ una manovra tutta con il segno meno per la legge sulla parità scolastica. Lo Stato spende 1,95 centesimi di euro per ogni bambino iscritto alla paritaria contro i 26 centesimi di euro nelle scuole materne statali. Bastano queste cifre per capire che non seguire il modello veneto delle paritarie è una scelta sbagliata, ideologicamente sbagliata ed economicamente non conveniente per i conti pubblici”.