“Il Governo intervenga per evitare che i piccoli Comuni montani e dell’entroterra marchigiano siano spogliati dei servizi vitali alla comunità, come medici di base, servizi scolastici, collegamenti di trasporto e soprattutto, da ultimo, sportelli bancari e postali, con l’obiettivo di scongiurare lo spopolamento e il declino delle aree interne della regione Marche, come ha denunciato l’Unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio”. Lo sostiene il senatore UDC Antonio De Poli che, in Senato, ha presentato, nei giorni scorsi, un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, e al ministro degli Affari regionali e per le Autonomie, Roberto Calderoli. “Gualdo, San’Angelo in Pontano e Belforte del Chienti saranno i prossimi borghi dell’entroterra dell’Appennino marchigiano a restare senza un ufficio bancario. Si tratta di piccoli Comuni montani e dell’entroterra marchigiano, abitati prevalentemente da anziani, che perdono lo sportello bancario dopo aver visto chiudere ospedali, uffici postali, edicole ed altri servizi di grande importanza per la qualità della vita. Tra l’altro gli anziani che rimangono, non hanno grandi capacità digitali e diffidano dell’home banking. Sono quindi costretti a recarsi in altri Comuni vicini per fare le loro operazioni bancarie o anche solo per prelevare contanti con il bancomat. Più in generale, su 225 Comuni, nelle Marche, quelli dove si può trovare uno sportello bancario sono 177 con 853 filiali. I Comuni privi di servizi bancari e di intermediazione finanziaria son 48, pari al 21,3 per cento del totale. Garantire la continuità dei servizi bancari e postali in maniera omogenea e capillare nella regione e scongiurare la chiusura degli sportelli sono, dunque, due priorità che, fra l’altro, sono state condivise anche dalla Regione Marche: il Consiglio regionale, infatti, ha approvato una mozione in tal senso. Se vogliamo fermare lo spopolamento dei piccoli Comuni nell’entroterra marchigiano – conclude De Poli -, abbiamo il dovere di intervenire al più presto per mantenere quei servizi essenziali nei territori”.