A gennaio scorso l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan puntava il dito nei confronti del Governo: su materne paritarie “i tagli vengono dallo Stato”. Da qui il mio intervento che, a maggio scorso, denunciava i tagli ai contributi da parte della Regione Veneto e i ritardi nell’erogazione dei contributi statali da parte del MIUR. “Un mix micidiale”. La scorsa settimana è arrivata la conferma: il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha risposto, infatti, ad una mia interrogazione sui tagli alle paritarie nella Regione Veneto. LEGGI QUI LA RISPOSTA DEL MINISTRO.
Il ministro chiarisce quanto da tempo diciamo noi: lo Stato ha invertito la rotta e ha aumentato le risorse sulle paritarie (+25 milioni in Legge di stabilità approvati lo scorso dicembre).
Al contrario, la Regione Veneto ha decurtato i fondi passando da 21 milioni a 18 milioni di euro.
Al contrario, la Regione Veneto ha decurtato i fondi passando da 21 milioni a 18 milioni di euro.
Per quanto riguarda, invece, i nidi vengono investiti solo 13 milioni ai quali si aggiungono 5,1 milioni da parte del Governo.
Come mai una Regione come il Veneto non è in grado di far affidamento a risorse proprio nel sociale e dice di dipendere solo dai contributi statali?. La matematica non è un’opinione: su materne paritarie e nidi lo Stato stanzia più risorse (bisogna fare di più e certamente bisogna essere puntuali nell’erogazione dei contributi), dalla Regione Veneto c’è un disinvestimento. Credo che sia indispensabile superare i ritardi e velocizzare le procedure per l’emanazione del Decreto ministeriale di ripartizione del Contributo statale alle paritarie. L’anno scolastico si avvicina, le scuole materne paritarie non possono aspettare. L’Udc, coi fatti, con le polemiche, intende tutelare modello delle paritarie in Veneto!