Medio Oriente, Terzo Mandato e Dazi. Antonio De Poli ospite di Buongiorno Regione su Radio Veneto24

Medio Oriente, Terzo Mandato e Dazi. Antonio De Poli ospite di Buongiorno Regione su Radio Veneto24

Veneto24 chiama Roma: dialogo con Antonio De Poli su politica, crisi internazionali e futuro del Veneto

Il consueto spazio di Buongiorno Veneto dedicato al dialogo con le autorità politiche si apre oggi con un ospite d’eccezione: il Senatore Questore e Presidente dell’UDC Antonio De Poli, voce autorevole che rappresenta il nostro territorio anche a livello nazionale.

Bentornato, Senatore De Poli.

Grazie a voi, un saluto a tutti gli ascoltatori di Radio 24 e buona giornata.

Senatore, prima di affrontare i temi legati alla nostra regione, non possiamo ignorare il contesto internazionale. In queste ore il mondo è scosso da un nuovo episodio di tensione: l’attacco statunitense all’Iran. Qual è la sua percezione?

È una situazione che preoccupa tutti, a livello internazionale e ovviamente anche in Italia. Bene ha fatto la Presidente Meloni a convocare immediatamente il Governo e a mantenere i contatti con i principali leader mondiali: da Scholz a Macron, dall’Arabia Saudita al Qatar, fino agli Emirati Arabi.

L’obiettivo è chiaro: l’Italia vuole essere parte attiva nel promuovere il negoziato e scongiurare un’escalation. Il nostro Paese può e deve esercitare un ruolo di primo piano per la pace, anche in un contesto europeo e globale. Lo stesso Papa ha lanciato un forte appello in questa direzione, e noi lo condividiamo profondamente.

La speranza è che si torni alla diplomazia. Ma la preoccupazione resta.

Purtroppo sì. Temevamo – e temiamo ancora – una reazione da parte dell’Iran. È fondamentale lavorare per riaprire canali di dialogo e trovare soluzioni che riportino alla pace. Non dimentichiamo che oltre al Medio Oriente resta aperto anche il fronte ucraino e altri focolai in giro per il mondo. Il Papa ha fatto bene a rilanciare il messaggio di pace: è una responsabilità collettiva.

Veniamo alle questioni più vicine a noi. Proprio nei giorni scorsi lei ha dichiarato che considera chiusa la discussione sul terzo mandato.

Sì, direi che possiamo archiviare definitivamente il dibattito sul terzo mandato. È stata una discussione legittima, certo, ma ora è il tempo della responsabilità. Il centrodestra, a partire dal Veneto, deve dimostrare coesione, sintesi e soprattutto prontezza per mettersi al lavoro.

I cittadini non ci chiedono polemiche o veti, ma soluzioni ai problemi quotidiani. Qualsiasi sarà il candidato del centrodestra, dobbiamo partire subito con un’agenda chiara: sanità territoriale, sostegno alle famiglie, vera autonomia differenziata, infrastrutture, imprese e investimenti strategici.

Il Veneto ha bisogno di visione e concretezza. Siamo un popolo pragmatico: guardiamo ai fatti, non alle parole.

E poi c’è il tema della partecipazione. Il vero avversario sembra essere ormai il partito dell’astensionismo.

Esatto. L’astensionismo rischia di diventare il primo partito, e questo deve far riflettere tutti. Serve un progetto serio, concreto, che parli alla testa e al cuore dei cittadini. Io credo che, al di là dei nomi, si debba costruire un programma che metta al centro salute, scuola, imprese, università, politiche sociali, tutela dell’ambiente e sostenibilità.

Solo così si può riconquistare la fiducia delle persone e riportarle alle urne. Serve una proposta credibile per i prossimi 5-10 anni. Dobbiamo parlare di futuro, senza dimenticare la concretezza che da sempre contraddistingue il nostro Veneto.

Un’ultima domanda: il 9 luglio si avvicina e con esso l’introduzione dei temuti dazi da parte del governo Trump. Qual è la sua opinione in merito?

Il nostro governo, insieme all’Europa, sta portando avanti un’importante trattativa. Mi auguro si possa trovare una soluzione equilibrata che eviti di colpire il potere d’acquisto delle famiglie e di danneggiare le nostre imprese. I dazi rischiano di avere ricadute pesanti sia sul fronte dei costi delle materie prime sia sull’export. È un tema su cui serve grande attenzione.