Nell’era della cosiddetta quarta Rivoluzione industriale, o Industria 4.0, contrassegnata da un processo di innovazione tecnologica che corre sempre più veloce, anche uno dei settori più improntati alla tradizione quale quello dell’artigianato vive una fase di grandi trasformazioni.
Gli antichi ferri del mestiere lasciano ormai il posto a robot, stampanti 3D e altri strumenti elettronici, determinando così quella evoluzione del manifatturiero definita “artigianato digitale”, che fa dell’artigiano un “maker”.
In questo scenario e in questa direzione si muove il Ministero dello Sviluppo economico, che ha predisposto il secondo bando 2016 relativo alle “Reti di impresa per l’artigianato digitale”, ossia alle aggregazioni di imprese operanti o che vogliono operare nel campo della manifattura sostenibile e dell’artigianato digitale.
Soggetti proponenti. Chi può accedere al finanziamento?
Reti di imprese, siano esse Associazioni temporanee di imprese, Raggruppamenti temporanei di imprese, Contratti di rete, ovvero Consorzi con i seguenti requisiti:
Essere costituiti da almeno 5 imprese
Presenza al loro interno di imprese artigiane ovvero microimprese in misura almeno pari al 50 per cento dei partecipanti.
Programmi ammissibili. Obiettivo centrale dei programmi dev’essere lo sviluppo o la creazione di:
Centri per l’artigianato digitale, anche virtuali, in cui si svolgano attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione di nuovi software e hardware a codice sorgente aperto, in grado di concorrere allo sviluppo delle tecnologie di fabbricazione digitale e di modalità commerciali non convenzionali, nonché alla diffusione delle conoscenze acquisite alle scuole, alla cittadinanza, alle imprese artigiane e alle microimprese
Incubatori in grado di facilitare, attraverso la messa a disposizione di spazi fisici, di dotazioni infrastrutturali e di specifiche competenze, lo sviluppo innovativo di realtà imprenditoriali operanti nell’ambito dell’artigianato digitale
Centri finalizzati all’erogazione di servizi di fabbricazione digitale come la modellizzazione e la stampa 3D, la prototipazione elettronica avanzata, il taglio laser e la fresatura a controllo numerico, nonché allo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo centrate sulla fabbricazione digitale.
I programmi devono prevedere, inoltre, una durata minima di 24 mesi e massima di 36 mesi dalla data di ricezione del decreto di concessione e forme di collaborazione con Istituti di ricerca pubblici, Università, Istituzioni scolastiche autonome ed Enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo.
Spese ammissibili e agevolazioni. Le spese, al netto dell’IVA, devono essere comprese tra i 100 mila e gli 800 mila euro. L’agevolazione consiste in una sovvenzione a tasso zero, parzialmente rimborsabile a copertura del 70 percento dell’importo del programma.
Il bando è stato istituito con il decreto ministeriale del 21 giugno 2016 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 16 agosto 2016, n.190. Con prossimo decreto saranno fissati i termini per la presentazione delle istanze di accesso alle agevolazioni.
Consulta la scheda informativa del bando sul sito del Ministero dello Sviluppo economico.