Nel ricordo di Aldo Moro, per rinnovare il nostro impegno democratico

Cari amici,

oggi, 9 maggio, in via Caetani a Roma – luogo simbolico dove nel 1978 fu ritrovato il corpo senza vita dell’Onorevole Aldo Moro – si è tenuta una cerimonia di commemorazione alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un momento solenne, carico di emozione e memoria, che ci riporta a uno dei periodi più tragici della nostra storia repubblicana.

La barbara uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse segnò profondamente l’Italia intera. Furono giorni drammatici, in cui il Paese visse ore di angoscia, in bilico tra dolore, paura e speranza. Giorni cupi che devono ricordarci, oggi più che mai, il valore inestimabile delle nostre istituzioni democratiche e della partecipazione civile.

Rendere omaggio ad Aldo Moro non significa solo ricordare la sua tragica fine, ma anche riconoscere il valore del suo pensiero e della sua azione politica. Moro è stato un vero statista: uomo del dialogo, della mediazione, della responsabilità. La sua visione dell’Italia era chiara e lungimirante, e ancora oggi le sue parole risuonano attuali:

“Rendere la nostra Patria libera, giusta, sicura e pacifica.”

Questa frase rappresenta un monito e un impegno per tutti noi, cittadini e rappresentanti delle istituzioni.
In un’epoca segnata da sfide complesse, in cui siamo chiamati a dare vita alla cosiddetta “terza Repubblica”, è necessario più che mai uno slancio etico, un ritorno alla responsabilità, alla competenza e alla stabilità.

Ricordare è un dovere.
Onorare chi ha dato la vita per la democrazia è un atto di civiltà.
E soprattutto, costruire ogni giorno un’Italia più giusta e coesa è il miglior modo per non tradire il sacrificio di uomini come Aldo Moro.

Antonio

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