“Il Governo intervenga a tutela dei lavoratori della Riello: la storica azienda veneta leader nella termomeccanica passata nelle mani di una multinazionale statunitense rischia di lasciare a piedi 48 dipendenti. A queste persone e alle loro rispettive famiglie va garantito un futuro: si tratta di un know-how che non può essere svenduto”. A intervenire sulla crisi Riello è il senatore UDC Antonio De Poli che rende noto che la prossima settimana, a Palazzo Madama, porrà la questione al Governo con un’interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e a quello dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. “Lo scorso anno l’azienda aveva annunciato 71 esuberi sul sito cardine della sua produzione, a San Pietro di Legnago (Verona). Adesso, come una doccia fredda, arriva la notizia degli esuberi per 48 lavoratori su 72 dello stabilimento di Piombino Dese (Padova). Gli altri 24 si salveranno soltanto con il trasferimento in altri stabilimenti dell’azienda. Il tempo a disposizione, purtroppo, è poco: ci sono 120 giorni per procedere ai licenziamenti. Chiediamo dunque urgentemente un intervento dell’Esecutivo che lavori per trovare una risoluzione positiva della vicenda. Otto mesi fa la UTC (United technologies corporation) ha acquisito il 70% delle quote della Riello. Il rischio, purtroppo, è che un’azienda straniera porti via ingegneri e tecnici e lasci, al contrario, per strada gli operai. Parliamo di personale specializzato e dunque ci auguriamo che le istituzioni possano intervenire a tutela dei lavoratori, a maggior ragione visto che non è previsto nessun tipo di ammortizzatore sociale”, conclude De Poli.