Pedofilia: De Poli (Udc), appello al presidente Conte, su contrasto abusi minori Governo faccia sentire sua voce

Conferenza stampa di presentazione di un disegno di legge sulle Pro Loco (© GB - Senato della Repubblica)
 
“Serve puntare sulla prevenzione affinché i genitori dei bambini vittime di violenze da parte di un pedofilo non si sentano soli. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire e di far sentire la propria voce. Il caso di Padova, purtroppo, – portato alla cronaca dopo la denuncia coraggiosa di una mamma  – è solo l’ultimo in ordine di tempo.  Investirò della questione il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, ai quali scriverò una lettera. Nei mesi scorsi è stato lanciato un monito anche dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Il contrasto degli abusi sui minori non può rimanere lettera morta”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli commentando quanto accaduto a Padova, dove una mamma ha denunciato un presunto episodio di pedofilia da parte di uno sconosciuto ai danni del proprio figlio. Secondo De Poli “c’è un sommerso che è difficile da far venir fuori”. Proprio per questo motivo, stando al parlamentare centrista, “è importante rafforzare la prevenzione e accendere i riflettori sul tema pedofilia per ragionare insieme sulle proposte concrete per affrontare il problema, come garantire cure specialistiche, anche a livello psicologico, per i minori vittime di pedofilia; istituire un sistema di monitoraggio del fenomeno a livello nazionale, attivare una campagna di sensibilizzazione sul tema che coinvolga le scuole; garantire procedimenti giudiziari rapidi quando questi coinvolgono un minore; prevedere la necessità che tutti coloro che lavorano a contatto con i ragazzi abbiano un certificato penale ‘pulito’. Sono piccole misure ma necessarie per aiutare i Comuni e quindi anche i Servizi sociali nelle varie comunità a non affrontare il problema da soli”. De Poli ricorda che l’Italia ha aderito alla Convenzione di New York: “Essa, infatti, prevede che gli Stati aderenti debbano adottare ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare i ragazzi da ogni forma di violenza. In passato, l’Autorità Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano  ha posto in evidenza la necessità di garantire cure specialistiche, sostegno e protezione dei bambini che hanno subito violenza, da un lato, e dall’altro lato l’urgenza di adottare delle forme di prevenzione di un disagio che, troppo spesso, i ragazzi sono ‘tentati’ di nascondere perché, come racconta bene una campagna del Consiglio d’Europa ‘Start to talk’, ‘non devono essere i ragazzi a dire cosa non devono fare agli adulti'”.