Cari amici,
oggi pomeriggio sono intervenuto in Sala Zuccari al Senato, su invito del senatore e amico Senatore Antonio Guidi che, con ilconvegno “Pensati celiaco. Il disagio sociale nelle persone con malattia celiaca”, ha voluto focalizzare l’attenzione di tutti noi sul disagio sociale nelle persone con malattia celiaca.
Secondo l’ultima relazione annuale al Parlamento, la celiachia è una patologia che colpisce circa l’1% della popolazione.
Ogni anno vengano diagnosticati 9000 nuovi casi.
Nella fotografia scattata dalla Relazione del Ministero della Salute al Parlamento, nel 2022, sono 251.000 le persone in Italia affette da celiachia, il 70% donne e il 30% uomini.
Sono dati in crescita rispetto al 2021.
La celiachia è riconosciuta come malattia sociale nella nostra Nazione.
Come Italia abbiamo raggiunto, proprio in questa legislatura, un importante traguardo!
Nel 2023 il Parlamento italiano ha approvato una legge che introduce un programma di screening per la popolazione pediatrica sia per il diabete di tipo 1 che per la celiachia.
L’Italia è il primo Paese al mondo che introduce questo tipo di screening.
E’ un risultato molto significativo, oserei dire una vittoria che riguarda tutti e che non può e non deve avere colori politici.
Lo dico perché parliamo della salute, che è un diritto primario.
In passato ho svolto anche il ruolo di parlamentare in Commissione Sanità o Affari sociali. Lo dico per esperienza, è più facile fare buona politica in questi contesti. E sapete perché? Perché davanti a problemi che riguardano la salute, ci sono più ragioni che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono.
Ecco perché è importante che questa legge in Parlamento sia stata votata all’unanimità.
Il progetto pilota – presentato lo scorso marzo all’Istituto superiore di sanità – sarà condotto in questa prima fase in 4 regioni: Lombardia, Marche, Campania e Sardegna.
In queste 4 regioni i pediatri di libera scelta (che aderiscono allo studio) recluteranno su base volontari i bambini e su questi bambini verranno misurati i relativi anticorpi relativi al diabete 1 e alla celiachia.
La legge approvata, la n. 130 del 15 settembre 2023, come dicevo prima, introduce lo screening per queste due patologie, prevendendo una spesa
- di 3,85 milioni di euro all’anno (nel biennio 2024-2025)
- e altri 2,85 milioni di euro all’anno a partire dal 2026.
Perché fare diagnosi precoce?
Nei casi di celiachia, la diagnosi precoce è utile, non solo per la cura dei sintomi legati alla celiachia, ma soprattutto per la prevenzione delle complicanze.
La salute va tutelata investendo di più sulla prevenzione, che è la parola chiave per il futuro della nostra Sanità, sia per rispondere, da un lato, ai bisogni dei Cittadini e, dall’altro lato, per rendere più sostenibile il sistema.
Non è un caso che le maggiori riviste scientifiche ci abbiano dato ragione su questo e abbiano espresso il proprio plauso. Ora dobbiamo andare avanti in questa direzione.
Questo convegno si pone a mio avviso un importante obiettivo che è mettere in risalto i bisogni e le esigenze di cura dei soggetti celiaci.
Intercettare i bisogni e le esigenze dei cittadini-pazienti è un dovere per le istituzioni e lo è ancora di più per il Legislatore e per chi come lavora in Parlamento, dove si fanno appunto le leggi.
Ecco perché, oggi pomeriggio, la parola d’ordine per noi tutti è mettersi in ascolto.
Le istituzioni devono ascoltare e fare rete con chi come Voi – mi riferisco al ricco e autorevole panel di relatori presenti al tavolo – si occupa in prima linea di questi temi.
Antonio
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