Pnrr: De Poli, trasparenza e legalità fattori chiave, combattere infiltrazioni mafie

Il senatore ospita in Senato i Rotary Club di tutta Italia e l’Associazione antimafia A. Agosta

Trasparenza e legalità: sono le parole chiave che hanno accompagnato il Convegno che abbiamo ospitato al Senato per parlare del Pnrr, quindi delle grandi opportunità che si sono aperte per l’Italia grazie ai fondi europei e allo stesso tempo della difesa che lo Stato oppone ogni giorno contro gli appetiti delle mafie. Grazie al Distretto 2110 Sicilia e Malta del Rotary International e all’Associazione Antimafia Alfredo Agosta che promuovono da sempre l’educazione alla legalità nel tessuto sociale e soprattutto tra le nuove generazioni. Combattiamo a tutti i livelli l’infiltrazione delle mafie per garantire lo sviluppo pieno del nostro tessuto economico. Una battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme, coinvolgendo la società civile, le associazioni, e le nostre imprese: questo Governo sta facendo moltissimo nella lotta contro la mafia, ma dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione. Così il senatore questore Antonio De Poli che, nel pomeriggio, in Senato, ha promosso un convegno dal titolo “Difendere il PNRR tra legalità e trasparenza”. Durante l’iniziativa, alla quale ha partecipato anche Alessandro Callegari (governatore Rotary Club del Triveneto),  De Poli ha consegnato al Rotary Club, impegnato da sempre nell’educazione alla legalità,  la mappa delle famiglie di Palermo dedite al contrabbando, che il Colonnello Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa consegnò, nel 1970, alla Commissione Antimafia.  “Gli appetiti delle mafie sui fondi europei del Next Generation EU (oltre 220 mld) rendono necessario uno stringente controllo sulle erogazioni dei fondi pubblici. Tutto ciò ha reso e rende, ancora oggi, indispensabile l’attuazione di specifici strumenti di contrasto per intercettare gli appetiti criminali”, ha aggiunto De Poli che cita “lo strumento della Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia  (BDNA), che permette di acquisire una significativa ‘mappatura’ degli operatori economici coinvolti nella realizzazione delle opere del PNRR” e le modifiche legislative al Codice antimafia. “Le istituzioni, dunque, debbono fare la propria parte, ma tutto questo da solo non basta. La collaborazione tra istituzioni e società civile si rende necessaria per un’azione di contrasto incisiva”, ha concluso.