Cari amici,
questa mattina sono intervenuto in aula a Palazzo Madama in dichiarazione di voto sulle comunicazioni del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ecco il testo integrale del mio intervento:
Signor Presidente, Onorevoli Colleghi,
oggi all’esame del Senato c’è la relazione del Governo sullo stato di attuazione del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza).
Ringrazio il Ministro Raffaele Fitto che, da quando si è insediato l’Esecutivo, ha lavorato con grande impegno e determinazione nell’interesse esclusivo del sistema- Paese.
Lo dico perché, tante volte, purtroppo, abbiamo assistito a un triste copione delle opposizioni: sperare che l’Italia non faccia una bella figura in Europa (cosa che non è avvenuta!!) vuol dire non volere il bene dell’Italia.
Ce lo ricorda proprio la Commissione europea.
La proiezione sulla crescita di PIL nel 2026 (quando il PNRR sarà completato) sarà di +1,4% in media a livello europeo.
Per Paesi come l’Italia questo tasso di crescita della nostra economia, secondo queste proiezioni, salirà di 2 / 2,5%.
QUINDI LA POTENZIALITÀ DELLO STRUMENTO
DEL PNRR È NOTEVOLE!
Qualche giorno fa, fra l’altro, il Governo ha inviato alla Commissione Ue una nuova richiesta di modifica del Piano.
Ma soprattutto, grazie a questo Governo e a Lei, caro Ministro, SIAMO IL PRIMO PAESE IN EUROPA PER OBIETTIVI REALIZZATI NELL’AMBITO DEL PNRR.
Non siamo stati noi a promuoverci. Ci mancherebbe!
SIAMO I PIÙ VIRTUOSI CON 178 OBIETTIVI PNRR RAGGIUNTI SUI 527 ORIGINARI.
Lo ha certificato la Commissione europea che ha pubblicato qualche settimana fa la valutazione di medio-termine dei Piani.
L’ITALIA È PRIMA IN EUROPA. IL PIANO VA AVANTI.
CERTAMENTE CI SONO ANCORA TANTE TAPPE DA COMPIERE. Siamo consapevoli che si tratta di un percorso lungo e complesso ma, di certo, SIAMO SULLA STRADA GIUSTA.
Anche la Corte dei Conti ha espresso, fra l’altro, un giudizio positivo sullo stato di attuazione del PNRR nel 2023.
E’ un altro segnale positivo e incoraggiante.
Così come positive e incoraggianti sono state le valutazioni della Corte sulle modifiche apportate al Piano.
Ricordate gli allarmismi (per usare un eufemismo) dell’opposizione?
Da più parti SI DICEVA CHE SE AVESSIMO TENTATO DI RINEGOZIARLO AVREMMO RISCHIATO DI PERDERE LE RISORSE. Noi abbiamo sempre ritenuto che andasse rinegoziato, perché quando è stato scritto la realtà era diversa.
Non c’era la guerra in Ucraina, non c’era il conflitto in Medio Oriente, non c’era stata una crisi energetica significativa che ha portato al capitolo importante del Repower EU e al Piano Transizione 5.0 su cui – giustamente – c’è grande attenzione da parte delle imprese e del mondo produttivo.
Sono risorse centrali per favorire la doppia transizione – digitale ed ecologica – della nostra economia e del nostro tessuto produttivo.
Abbiamo il dovere di non deludere le attese di chi – come le nostre aziende – rappresentano il motore socio-economico dei territori!
Come è noto, il decreto sul PNRR recentemente approvato dal Governo ha cominciato il suo iter alla Camera dei deputati, nella Commissione Bilancio.
Il decreto, come diceva proprio Lei Ministro, consente lo sblocco di 6,3 miliardi di crediti di imposta per la transizione green e digitale delle imprese.
Così è importante, a nostro avviso, il fatto che sia stata aumentata la dotazione finanziaria del PNRR nell’ambito del settore agricolo con interventi pari a circa 3 miliardi.
L’agricoltura è vita. E’ essenziale investire su questo settore che non a caso viene chiamato primario, perché primaria è la sua funzione per la vita di tutti noi!
Ecco perché riteniamo essenziale garantire una spesa efficiente dei fondi europei e nazionali per dare corso a tutta una serie di interventi indispensabili per la SICUREZZA IDROGEOLOGICA DEI NOSTRI TERRITORI, a partire dalla realizzazione dei bacini di laminazione, fondamentali per scongiurare il ripetersi di altre calamità naturali ed eccezionali ondate di maltempo, come quelle avvenute in Veneto di recente.
Le risorse sono strumenti, e vanno adeguati al mutare del contesto.
La revisione del PNRR, come ha evidenziato anche il presidente Meloni, è stata la cosa giusta da fare.
Le cose sono andate diversamente da come alcuni temevano o speravano forse. ..!
Occorre quindi continuare a lavorare affinché si raggiungano i targets previsti nel 2024 per ottenere la sesta e la settima rata del PNRR.
Mi avvio alle CONCLUSIONI.
L’ITALIA HA IL PNRR PIÙ GRANDE!
Abbiamo ricevuto lo stanziamento maggiore, pari a 194,4 miliardi (a seguito della revisione gli importi sono stati incrementati), di cui 122,6 miliardi di prestiti e 71,8 miliardi di sovvenzioni.
NEL 2023, GRAZIE AL BUONGOVERNO DEL CENTRODESTRA, ABBIAMO PRESENTATO GLI OBIETTIVI E OTTENUTO IL PAGAMENTO DELLA TERZA E QUARTA RATA.
Le somme erogate ammontano a 101,9 miliardi di euro.
Non solo, SIAMO STATI LA PRIMA NAZIONE EUROPEA A PRESENTARE GLI OBIETTIVI DELLA QUINTA.
ABBIAMO RINEGOZIATO GLI OBIETTIVI DEL PNRR: COSA CHE SI POTEVA FARE E SI DOVEVA FARE!
Insomma, tutto questo ci dice una cosa, cari Colleghi.
LA MAGGIORANZA CHE C’È IN PARLAMENTO HA NEL SUO DNA POLITICO LA CULTURA DEL FARE.
Oggi in quest’Aula, cari colleghi, chiediamo al Governo di proseguire sulla buona strada, per mettere a terra le risorse europee, proseguendo le interlocuzioni con la Commissione e soprattutto coinvolgendo le Regioni e gli Enti locali.
GLI ENTI TERRITORIALI SVOLGONO UNA FUNZIONE ESSENZIALE PER VINCERE LA SFIDA DEL PNRR ed in questa fase delicata hanno bisogno di tutta la nostra attenzione.
Già, PERCHÉ IL SUCCESSO, LA BUONA RIUSCITA DEL RECOVERY PLAN DIPENDE DAL DIALOGO CENTRO-PERIFERIA E DALLA SINERGIA FRA LE ISTITUZIONI, A TUTTI I LIVELLI.
Ecco perché in rappresentanza di Civici d’Italia – UDC – Coraggio Italia – MAIE annuncio il voto favorevole alla risoluzione condivisa da tutta la maggioranza.
Vi ringrazio,
Sen. Antonio De POLI
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