Mercoledi mattina, volo da Roma: destinazione Madrid.
E’ qui che si svolge per due giorni – mercoledì 21 e giovedì 22 Ottobre – il Congresso del PPE, il Partito popolare europeo, la famiglia dei popolari e moderati europei.
Presente anche l’Udc con una delegazione. Io ho partecipato, infatti, in qualità di consigliere delegato al Congresso.
A Madrid – non a caso l’hastag di quest’anno è #together , #unidos in spagnolo , – siamo in Europa uniti sotto il simbolo del Ppe per dire che l’Europa non può essere una sommatoria di governi.
Ricordo le parole di ALCIDE DE GASPERI: “se noi costruiremo soltanto amministrazioni comuni, senza una volontà politica superiore vivificata da un organismo centrale, rischia di apparire come una sovrastruttura superflua e forse anche oppressiva“. O creiamo le condizioni perché l‘Ue compia un salto di qualità o, altrimenti, si diffonderà a macchia d’olio l’anti-europeismo che parla alla pancia dei cittadini ma non propone soluzioni concrete
Credo che il riscatto dell’Italia e dell’Europa dipenda dalla capacità di parlare il linguaggio della concretezza. Se la politica saprà recuperare il valore del pragmatismo rispetto ai problemi da affrontare, potremo sconfiggere il populismo e la follia di chi propone di uscire dall’euro. L’Europa può e deve diventare non un ostacolo ma una fonte di opportunità. Ecco perché l’Udc sostiene con forza ad esempio la proposta del ministro Padoan di un sussidio UE ai disoccupati.
Siamo tutti cittadini europei: la ‘CARICA’ PER RIDARE SLANCIO ALL’UE e può arrivare DAI POPOLARI E MODERATI riuniti oggi a Madrid.
Allo stesso modo, l’auspicio e’ che i popolari e moderati parlino con un’unica voce superando muri e divisioni in Italia.