Presentato al Senato, su iniziativa del senatore Antonio De Poli, il libro “Ospedaletto Euganeo, dall’età moderna alla contemporaneità”

Oggi in sala Nassirya al Senato è stato presentato, su iniziativa del senatore questore Antonio De Poli, il libro “Ospedaletto Euganeo, dall’età moderna alla contemporaneità”. Presenti Silvia Veronese – autrice del libro insieme a Mauro Vigato – il professore Francesco Cerea, storico e docente dell’Università Europea di Roma e Giacomo Scapin, architetto, che ha curato la prefazione al testo. Il lavoro, che fa parte di una trilogia, frutto di una ricerca approfondita che dura da anni, dimostra il grande amore che ha portato gli autori a indagare, con passione e precisione, la storia, gli aneddoti e i protagonisti del Comune di Ospedaletto Euganeo dal medioevo all’età contemporanea. Un modo per capire da dove veniamo e riallacciare i fili con un passato importante e ricco per tutto il territorio. Ospedaletto diventa “Euganeo” nel 1867 con un regio decreto: prima di allora era solo “Ospedaletto”. Un ospizio per pellegrini voluto dalla curia vescovile di Padova nel XII secolo. La storia di moltissimi comuni che nascono per volontà della Chiesa a partire dall’anno 1000 e che devono parte della loro identità proprio a questo fattore.
Per il senatore De Poli “è doveroso ed importante conoscere le radici del proprio passato. Il libro che presentiamo oggi andrebbe diffuso soprattutto e in modo particolare fra i giovani.  Ecco perché ho voluto fortemente promuovere questa iniziativa: la storia dei nostri territori e di chi ci ha preceduto è un fattore fondamentale per guardare avanti e costruire il futuro che abbiamo di fronte”. “Siamo andati a frugare fra le carte e i documenti dell’archivio civico del Comune, scoprendo tante analogie tra presente e passato   – ha raccontato Veronese, una delle autrici – . Abbiamo così scoperto, ad esempio, che un eccessivo campanilismo c’era già in passato e abbiamo tutti ben compreso che non va bene”.
“E’ una storia fatta di tante storie. Con questo libro – afferma Scapin, amministratore ed architetto – attraversiamo il passato, cerchiamo di descriverlo, proviamo a rispondere alle tante domande che fluiscono dall’indagine storica… perché è da lì che si parte per comprendere e affrontare il presente con le sue quotidiane criticità”. “Nella sua etimologia, la comunità di Ospedaletto rintraccia il valore dell’ospitalità, che a me sta molto a cuore”, ha concluso il professore Cerea: “Anche per questo credo che questo progetto editoriale sia importante e ritengo vada promosso per valorizzare la storia della comunità, anche un un’ottica di turismo delle radici”.