Questa mattina al Senato si è tenuto una conferenza stampa, su mia iniziativa per un interessante rapporto dal titolo “L’impatto delle Pro Loco sulla società e sull’economia italiana” realizzato da Cgia Mestre alla presenza del presidente nazionale dell’UNPLI, Antonino La Spina; Fernando Tomasello (responsabile Dip. Cultura UNPLI), Andrea Favaretto e Rita Canu (Centro studi sintesi CGIA Mestre) e Ferdinando Tomasello,
Le Pro Loco – dal latino, letteralmente “a favore del luogo” – rappresentano, da sempre, storicamente -la prima Pro Loco nasce nel 1881 in Trentino Alto Adige – i custodi dei nostri territori.
Lo scorso luglio, come molti di voi sanno, il Senato della Repubblica ha aperto le porte a una delegazione meravigliosa delle Pro Loco, provenienti da ogni parte d’Italia, in occasione della cerimonia ‘Sagra di qualità’ e della consegna dei premi che è avvenuta proprio qui in Senato, nella bellissima cornice istituzionale di Sala Koch.
E’ stata un’iniziativa importante per valorizzare l’operato dei volontari.
Sono 600.000 volontari in tutta Italia che operano in oltre 6200 Pro Loco e – tra poco, come ci spiegheranno i dati di Cgia di Mestre, parliamo di una realtà bellissima che ha anche un impatto sulla società e sull’economia del nostro Paese. Gli eventi, le sagre e le fiere organizzate dalle Pro Loco, nei territori, attivano l’economia e il sistema produttivo nazionale con numeri importanti che vedremo tra qualche istante.
Oggi in Italia esiste 1 Pro Loco ogni 10.000 abitanti.
Capite bene che questi numeri ci dicono che letteralmente laddove esiste un campanile esiste anche una piccola Pro Loco.
In Piemonte ci sono oltre 1000 Pro Loco. In Lombardia oltre 600 e in Veneto 550.
E non parliamo solo di sagre.
Spesso si tende a fare confusione o fare un’equazione errata. Pro Loco = sagre.
Non è così.
Le Pro Loco fanno molto di più, si occupano di mostre d’arte, seminari, mercatini, rievocazioni storiche, attività di salvaguardia ambientale. Lo dico con piacere visto che oggi tra l’altro si svolge in tutto il mondo lo sciopero mondiale per il clima, un’iniziativa che vede protagonisti i nostri ragazzi scendere nelle piazze di tutto il globo per sensibilizzare le istituzioni al tema dei cambiamenti climatici e alla salvaguardia dell’ambiente appunto.
Il ruolo delle Pro Loco, come ho detto più volte, è insostituibile.
In Italia c’è un patrimonio culturale immenso che è rappresentato dalle nostre tradizioni e dalle tipicità dei territori.
Sono la più grande ‘vetrina’ sulla cultura italiana e sui nostri territori, con oltre 30.000 eventi organizzati ogni anno.
Lo abbiamo detto più volte: serve una legge in grado di tutelare le manifestazioni temporanee. Il ddl è pronto.
Adesso siamo davvero ad un passo.
I nostri obiettivi sono.
- Valorizzare le realtà dei nostri territori attraverso le attività promosse dalle Pro Loco e valorizzare l’operato dei volontari
- Semplificare le procedure e forte snellimento della burocrazia
- Riconoscere a livello normativo le attività delle Pro Loco.
Ci tengo a dire una cosa.
Per il sottoscritto la cosa più importante è raggiungere il traguardo finale.
Non mi interessano le primogeniture.
Quella del riconoscimento delle Pro Loco è una battaglia che non ha colori politici e io mi auguro che possa trovare, in Parlamento, un’adesione quanto più ampia possibile, in modo tale da centrare l’obiettivo.
L’obiettivo, come dicevo, è semplificare gli adempimenti che l’attuale norma preveda a carico delle Pro loco o delle associazioni di volontariato che vogliano organizzare una manifestazione. L’attuale quadro normativo prevede obblighi che sono difficilmente sopportabili per soggetti che, come le Pro Loco, sono fatte di volontari. Questi obblighi rischiano di impedire l’operatività delle Pro Loco.
La sicurezza è un fattore fondamentale. Noi diciamo: bisogna garantire la sicurezza senza però sovraccaricare con eccessiva burocrazia, oneri insostenibili per piccole realtà associative come le Pro Loco
Una piccola sagra di paese non può essere paragonata al mega concerto con centinaia di migliaia di partecipanti.
Nel ddl, per la prima volta, le Pro Loco vengono definite a livello normativo e si prevede una nuova disciplina proprio per facilitare e semplificare le procedure per la realizzazione delle attività organizzate dalle Pro Loco in tutti i comuni d’Italia, grazie alla partecipazione di centinaia di migliaia di cittadini-volontari.
I volontari sono “le sentinelle” nei nostri territori.
Lavoriamo per tutelare il loro operato.
Il loro operato “a favore del luogo” è un fattore positivo.
Serve un riconoscimento a livello legislativo.
Mi auguro che al più presto si possa raggiungere questo obiettivo che non ha o meglio non dovrebbe avere colori di appartenenza.
Antonio
INTERVISTA SENATO TV
SPECIALE SENATO TV
VIDEO CONFERENZA STAMPA
INTERVISTA A VISTA TV
IMMAGINI VISTA TV
FOTOGALLERY