

Regionali: palla al Centro. Il senatore Antonio De Poli è ospite di Ring su Antenna3
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Intervista al Senatore Antonio De Poli
Responsabile nazionale dell’UDC
Intervistatore:
Allora, come anticipato, saluto e ringrazio il Senatore Antonio De Poli.
Buonasera, Senatore, grazie per essere con noi. Responsabile nazionale dell’UDC.
De Poli:
Buonasera. Buonasera a voi, a tutti quanti.
Intervistatore:
Senta, riponiamo in lei tutte le speranze per capirne qualcosa di più. Parliamo ovviamente del candidato del centrodestra, argomento centrale in questi giorni.
De Poli:
Io credo che la discussione in atto, come accade in tutte le famiglie politiche, richieda tempo per trovare il giusto equilibrio. Ma è importante decidere nel più breve tempo possibile. Non tanto per noi, quanto per i cittadini veneti, che devono conoscere e valutare il candidato a cui affidare il futuro del nostro Veneto.
Per quanto ci riguarda, il nostro obiettivo è individuare il miglior candidato per un Veneto che guardi al 2030, al 2050. Non possiamo più sederci sugli allori né vivere solo di ricordi: il Veneto deve rinnovarsi in tutti i settori, a partire dalle politiche rivolte alla persona.
Il nostro slogan è “La persona al centro”, perché attraverso la persona si declina tutta la vita quotidiana: dalla famiglia al lavoro – senza lavoro non c’è dignità – ai giovani, ai genitori, agli anziani, alla non autosufficienza, alle persone con disabilità, fino all’intero tessuto socio-economico, che comprende agricoltura, commercio, artigianato e industria.
Senza mettere la persona al centro delle politiche, tutto il resto non ha senso. I nostri valori, oggi come ieri, restano fondamentali per guardare al domani.
Intervistatore:
Due ragionamenti. Prima di lei c’era David Parenzo, che parlava della kermesse ad Asiago con leader nazionali e ministri. Diceva: “Se la Lega non ottiene un candidato veneto, rischia grosso. Se invece la Meloni impone un nome di Fratelli d’Italia, si apre un caso all’interno del governo.”
Lei condivide questa visione? Cosa pensa?
De Poli:
È evidente che la discussione è in corso. Fratelli d’Italia è oggi il primo partito, sia a livello nazionale sia in Veneto – anche alle ultime Europee. Tuttavia, è altrettanto vero che la Lega ha una radicata presenza amministrativa e politici di grande peso.
Va trovato un equilibrio che non metta mai in discussione la stabilità e l’unità del centrodestra. E su questo sono convinto: il centrodestra sarà unito, in Veneto come nel resto d’Italia, per vincere le elezioni con il miglior candidato possibile.
Credo che la Premier Meloni, da leader nazionale e ormai anche internazionale, saprà trovare la giusta soluzione con equilibrio.
Intervistatore:
Quindi, mi dia una percentuale da bookmaker: quanto è probabile che il candidato sia della Lega?
De Poli:
Potrebbe essere un leghista, un esponente di Fratelli d’Italia o anche una figura civica. Oggi l’appartenenza conta meno: ciò che importa è trovare il miglior candidato, capace di offrire risposte serie e rapide ai cittadini e alle imprese.
Intervistatore:
Le faccio riascoltare il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sulla famosa “lista Zaia”. Ieri, Roberto Marcato si è autocandidato presidente, dicendo: “Se fossi io il candidato, non vorrei la lista Zaia.”
Perché ride?
De Poli:
Ho solo detto: sarebbe un candidato di peso!
Intervistatore:
La Russa ha detto: “Se uno è iscritto a un partito, si candidi con quel partito. Non credo che Zaia pensi a una lista Zaia, se non è lui il candidato.”
Secondo lei è un messaggio in stile democristiano, che però parla chiaro?
De Poli:
Condivido. Zaia è un politico raffinato, intelligente. Cinque anni fa, con lui candidato, la lista Zaia prese il 40%. Ma oggi, se non è lui il candidato, avrebbe senso una lista col suo nome? Io credo di no, né lui né altri lo farebbero.
E sono d’accordo con La Russa: il candidato presidente sarà anche colui che firmerà gli accordi con tutte le liste. Serve condivisione da parte di tutti.
Intervistatore:
Siete in ritardo? Si dice che il nome verrà deciso a Roma solo a fine agosto…
De Poli:
In Veneto si dovrebbe votare a metà novembre, probabilmente il 17 o il 23. Le liste vanno presentate intorno al 18-25 ottobre. Quindi il tempo c’è.
Certo, prima si decide, meglio è – per tutti, soprattutto per i cittadini. Sarebbe ideale decidere entro luglio o, al più tardi, a inizio agosto. Ma anche fine agosto o inizio settembre va bene: i tempi tecnici ci sono.
E non prendiamoci in giro: il candidato lo decide Roma. Le segreterie regionali e nazionali si confrontano, ma la scelta finale arriva dai vertici.
Intervistatore:
Quindi, secondo lei si voterà il 16-17 o il 23-24 novembre?
De Poli:
La legge prevede che si possa votare entro 60 giorni dal termine del precedente mandato, che fu il 22 settembre. Quindi si può arrivare fino al 23 novembre. Io credo che si voterà a metà novembre.
Quanto al bilancio regionale, anche se si votasse a novembre, si può approvare un bilancio tecnico entro dicembre, evitando l’esercizio provvisorio. Poi, nei primi mesi del nuovo anno, si fa la vera programmazione per il triennio 2026-2028.
Intervistatore:
Tra i sei candidati nelle sei regioni, ci sarà almeno un centrista?
De Poli:
Ci saranno sei candidati del centrodestra, su cui ci sarà unità. Nelle Marche, ad esempio, si voterà il 28 settembre e il candidato è il presidente uscente, Francesco Acquaroli.
Noi dell’UDC presenteremo la nostra lista anche nelle Marche, come faremo in Veneto, per sostenere il candidato del centrodestra, che – una volta eletto – rappresenta tutti.
Intervistatore:
Grazie Senatore Antonio De Poli, responsabile nazionale dell’UDC, per essere stato con noi.
De Poli:
Grazie a voi. Buona serata a tutti.

















