Antonio De Poli

Regionali Veneto, giovani e formazione politica. Il sen. Antonio De Poli è ospite a Radio Veneto 24

Regionali Veneto, giovani e formazione politica. Il sen. Antonio De Poli è ospite a Radio Veneto 24

 

Veneto 24 chiama Roma – Intervista con Antonio De Poli

Conduttore: Ed eccoci arrivati al nostro consueto momento di inizio settimana in cui abbiamo il piacere di dialogare ancora una volta con Antonio De Poli, senatore questore e segretario nazionale dell’UDC. Benvenuto a lei ancora una volta, onorevole De Poli.

Antonio De Poli: Grazie a voi, buona giornata a tutti e buon lunedì.


Conduttore: La domanda con cui vorremmo esordire è: sarà la volta buona in cui finalmente scopriremo questa identità del candidato del centrodestra?

Antonio De Poli: Non ho la sfera di cristallo, ma ci possiamo provare. Mai perdere la speranza. Credo che in Veneto, come nelle altre due regioni al voto, Campania e Puglia, si stiano definendo i candidati del centrodestra.
Per quanto riguarda il Veneto, credo che il candidato sarà Alberto Stefani. Una scelta di continuità per la nostra regione, con un centrodestra unito – UDC, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e altre liste civiche.
Oggi avremo anche i risultati della Calabria, dove sono convinto che il centrodestra otterrà un ottimo risultato con la conferma di Roberto Occhiuto. Dunque, finalmente stiamo raggiungendo l’obiettivo di avere il nostro candidato presidente, e iniziare ufficialmente la campagna per il futuro governatore del Veneto, che sarà il candidato del centrodestra.


Conduttore: Onorevole De Poli, lei teme un po’ l’astensionismo?

Antonio De Poli: Questo è un problema che vediamo in tutte le regioni. È un problema di democrazia, non di parte politica. Se vota poca gente significa che c’è qualcosa che non va: la democrazia è libertà, partecipazione, programmazione del futuro. Meno si va a votare, meno rappresentanza c’è, quindi meno democrazia e meno libertà. È un fattore pericolosissimo, perché rischiamo di andare verso qualcosa di diverso che non voglio nemmeno citare.


Conduttore: Eppure lei ha vissuto esperienze positive, come la festa dell’UDC a Roma o il Meeting di Rimini, con grande partecipazione. C’è ancora entusiasmo.

Antonio De Poli: Sì, e le sue parole sono fondamentali. Oggi più che mai è necessario che la politica torni in mezzo alla gente, all’ascolto e alla condivisione. Si possono dire anche dei “no”, ma deve esserci confronto.
È finita la politica solo della TV, dei social, degli slogan: oggi servono concretezza, serietà, competenza, presenza. È più difficile, ma questa è la richiesta che arriva dai cittadini, dalle imprese, dalla società.
C’è un ritorno a un modo di far politica che non è il “vecchio modo”, ma la normalità: presenza, conoscenza, trasparenza, correttezza. Nel nostro DNA c’è lo scudo crociato, con i valori della persona al centro, della sanità, dei servizi sociali, della piccola impresa, della famiglia, del territorio. Valori che appartengono alla nostra società e che vanno ripresi con forza, guardando al futuro.
Per questo continuo a investire nella formazione politica dei giovani: se non li avvicini a qualcosa di concreto, non solo non partecipano, ma non vanno nemmeno a votare. Servono incontri, dibattiti, confronto nei territori, non solo nei grandi eventi. La politica deve tornare presenza e risposte.


Conduttore: Partecipazione e ritorno al territorio: molte forze politiche oggi riconoscono di aver perso questo legame.

Antonio De Poli: È vero. Si è persa la conoscenza e la capacità di stare tra la gente. Se chiediamo ai cittadini chi sono i consiglieri regionali della propria provincia, pochi sanno rispondere. Lo stesso vale per assessori e parlamentari: conoscono solo le figure di vertice – Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidente della Regione o il proprio sindaco.
Questo dimostra che la politica si è troppo focalizzata su alcuni leader, perdendo il contatto diffuso con il territorio. È un problema serio che dobbiamo affrontare con un lavoro quotidiano e serio.


Conduttore: Senatore, un ultimo appello agli elettori.

Antonio De Poli: Andare a votare è un dovere civico, è democrazia, è libertà. È il nostro futuro, quello dei nostri figli e dei nostri genitori che hanno lavorato una vita. Il 23 e 24 novembre in Veneto si vota: partecipiamo, perché il futuro passa anche attraverso il voto.


Conduttore: Grazie come sempre ad Antonio De Poli, senatore questore e segretario nazionale dell’UDC. Buona giornata.

Antonio De Poli: Grazie a voi e a tutti gli ascoltatori di Veneto 24.