Stamani in Senato, in Sala Zuccari, sono intervenuto alla presentazione della Relazione annuale del Comitato per la lotta alle frodi nei confronti dell’Ue (Colaf) della Guardia di finanza.
La relazione annuale rappresenta un’importante occasione di resoconto alle Camere delle attività antifrode svolte a livello centrale e periferico dal Comitato stesso e dalle autorità competenti, valorizzando gli sforzi nazionali a tutela degli interessi finanziari dell’Ue e gli importanti risultati sia a livello europeo che italiano.
Oggi siamo cittadini europei, oltre che cittadini italiani. E come tali contribuiamo alla spesa pubblica europea.
Pertanto, è dovere di tutti i Paesi europei garantire che ogni euro della spesa pubblica possa realmente raggiungere concretamente i territori e centrare gli obiettivi prefissati.
Ue e Stati membri sono chiamati a combattere insieme contro le attività illegali.
Negli ultimi anni, la Commissione Ue ha messo in evidenza le notevoli differenze con cui le diverse autorità nazionali si occupano di lotta alle frodi.
Non a caso, nell’ultimo biennio, anche grazie al contributo del nostro Paese, sono stati adottati importanti atti legislativi europei per favorire la convergenza a livello europeo, quando parliamo di contrasto alle frodi, soprattutto di frodi transfrontaliere.
A tal proposito tengo a sottolineare la Direttiva relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Ue mediante il diritto penale e il Regolamento relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata mediante l’istituzione della Procura Europea.
E, ancora, la proposta della Commissione Ue (revisione regolamento n.883/2013) necessaria per adeguare il funzionamento dell’Ufficio europeo lotta antifrode (Olaf).
Sono tutti passi in avanti con lo scopo di garantire un coordinamento sempre più efficace tra gli organismi e le autorità competenti in lotta anti-frodi, in Europa.
Uniti in Europa, anche sul fronte del contrasto all’ illegalità.
Mi preme evidenziare come in tutti i rapporti annuali sulla tutela degli interessi finanziari dell’Ue, la Commissione abbia rimarcato il buon lavoro svolto dall’Italia sul fronte della lotta alle frodi.
E’ un riconoscimento al lavoro svolto dal Colaf.
Un riconoscimento che oggi arriva anche dal Parlamento italiano, che è arrivato, negli ultimi anni, dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo.
Il nostro Paese, dunque, risulta leale nella tutela degli interessi finanziari dell’Ue.
E questo fatto sfata un luogo comune, forse un po’ duro a morire.
Ovvero, il vecchio luogo comune che rappresenta un pregiudizio negativo nei confronti del nostro Paese.
Contano i fatti.
Contano i numeri.
Come si evince dalla lettura della relazione annuale Colaf, il contributo dell’Italia alla lotta contro le frodi in Ue è particolarmente incisivo ed efficace, sia nei tavoli di lavoro europei che in ambito operativo.
Nella relazione si evince :
- un’ulteriore diminuzione del tasso di frode nell’utilizzo dei fondi Ue rispetto all’anno precedente;
- il recupero degli importi indebitamente erogati
- e soprattutto l’efficacia della prevenzione dei fenomeni illeciti.
Tutto ciò rende il nostro Paese leader rispetto agli altri Stati, in tema di lotta alle frodi.
Dal Senato oggi giunge un’attestazione di stima per il lavoro svolto. Invitiamo il Colaf a proseguire, anche in futuro, l’azione di coordinamento anti-frode con la medesima incisività e propositività, ponendosi come primo partner al fianco delle istituzioni europee e nazionali.
Antonio
INTERVISTA SENATO TV
FOTOGALLERY