“La montagna ha partorito il topolino. E’ una riforma-beffa”. Così il senatore UDC Antonio De Poli all’indomani dell’approvazione della riforma della sanità che ridisegna le Ulss del Veneto. “Si è persa una grande occasione: anziché seguire criteri oggettivi tesi a migliorare la sanità veneta e a renderla più efficiente valorizzando le strutture migliori, si è deciso di seguire un’altra strada: vincono i campanalismi, non si dà il giusto riconoscimento ad Ulss come l’Alta Padovana considerata la migliore Ulss d’Italia dal Ministero della Salute e modello di riferimento per l’integrazione sociosanitaria. A questo punto sarebbe stato meglio il modello delle 7 Ulss, una per ciascuna delle 7 province venete”, spiega De Poli secondo cui “così, invece, con il modello 7+2 Padova viene declassata”. “Ribadiamo: non si tratta di fare del campanilismo. Prendiamo atto che l’Ulss dell’Alta Padovana premiata dal Ministero della Salute, in Regione, al contrario, vale poco o nulla. E’ stata così cancellata con un colpo di spugna”.