«Ristori, il Veneto rischia la beffa soldi solo a zone rosse e arancione». Intervista al Mattino di Padova

Il senatore De Poli lancia l’allarme e propone il modello tedesco: risarcimenti legati alle perdite

Intervista di Albino Salmaso
Senatore De Poli, il Veneto è in zona gialla plus, lei cosa ne pensa dell’ordinanza di Zaia?
«Condivido lo spirito dell’ordinanza del presidente Luca Zaia che ha un obiettivo: evitare al Veneto la zona arancione con ulteriori pesanti restrizioni. La nostra regione è l’unica “zona gialla plus” in tutto il Nord e ciò dimostra la bontà del sistema sanitario che ha fatto un grande gioco di squadra. Il tasso di occupazione delle terapie intensive e l’indice di mortalità sono tra i più bassi d’Italia, grazie alla professionalità dei 54 mila medici e infermieri, cui va tutta la mia stima e riconoscenza».
Resta aperto il tema dei ristori, il Dpcm Conte non li prevede per la “zona gialla plus”. Basteranno gli emendamenti o ci vorrà un provvedimento ad hoc?
«Noi diciamo basta ai Dpcm. La misura è colma. Questo Governo, fin dall’inizio dell’emergenza, ha emanato più di 20 decreti firmati dal presidente Conte con procedura d’emergenza. Il Veneto non può essere penalizzato. Siamo al paradosso: pur essendo “più bravi” rispetto agli altri nella gestione dell’emergenza sanitaria, oggi rischiamo di subire una beffa: i ristori infatti, come sappiamo, vanno alle attività direttamente coinvolte dalle chiusure ma in misura maggiore nelle zone rosse e arancioni. La mia proposta è d’ intervenire con una modifica ai Decreti Ristori: bisogna legare gli indennizzi alle perdite di fatturato delle aziende come avviene in Germania, e non ai colori delle Regioni, ovvero all’appartenenza a una fascia piuttosto che ad un’altra. Siamo pronti a presentare, nel corso dell’esame dei Decreti ristori in Senato, gli emendamenti con l’obiettivo di garantire indennizzi adeguati a tutti gli attori della filiera produttiva della nostra regione. Daremo battaglia fino in fondo».
Nel concreto quali sono le vostre proposte su cui darete battaglia?
«Si parte da 3 miliardi: è quanto sembrerebbe costare l’estensione degli attuali ristori alle regioni “zone gialle” come il Veneto, considerando solo le categorie produttive previste dai Decreto Ristori 1 e 2 e considerando i codici Ateco previsti negli allegati ai due decreti in questione. È in preparazione il Dl ristori 3 e noi ci auguriamo che, stavolta, il Governo intenda ascoltare concretamente le idee e le proposte dell’opposizione. Bisogna pensare, a mio avviso, in vista della Legge di Bilancio a una sospensione dei tributi per le aziende. Il decreto ristori bis prevede una sospensione dei tributi con lo stop a Iva e Irpef che però si applica solo alle zone rosse e vale complessivamente 1,9-2 miliardi. Dobbiamo estendere tale misura anche alle zone gialle e anche al Veneto, prevedendo lo slittamento dell’Iva, dell’Irpef e della seconda rata Imu per le aziende: per farlo, secondo un primo calcolo provvisorio, sarebbero necessari almeno altri 3 miliardi».
Il presidente del parlamento Ue Sassoli ha proposto di cancellare i debiti per il Covid e di “scongelare” i 400 miliardi del Mes che nessun Paese ha richiesto. Forza Italia con Berlusconi sembra disponibile al dialogo, lei cosa propone?
«I 37 miliardi del Mes sono già disponibili da giugno. Si tratta di risorse importanti per l’Italia, soprattutto per preparare la macchina sanitaria ad affrontare questa pandemia che non investe solo i pazienti Covid ma tutta l’assistenza a 360 gradi. Il Governo non ha fatto un solo passo avanti per i veti del M5s ma se ora pensa di agire diversamente lo faccia subito. Di tempo se n’è perso anche troppo».