Sanità: De Poli,riconoscimento a osteopatia non resti a metà
(ANSA) – ROMA, 25 GIU – “Sono oltre 24 milioni gli italiani
che attualmente convivono con malattie croniche. Secondo l’Oms,
l’80% della spesa pubblica per la salute è indirizzata a cure e
gestione di questo tipo di pazienti. L’osteopatia può
rappresentare un valido sostegno al sistema sanitario nella
sfida alla cronicità ma a patto che gli italiani possano
accedere ai trattamenti sanitari degli osteopati al pari delle
altre professioni sanitarie. Su questo fronte, molto è stato
fatto (l’approvazione della legge n.3/2018 nella scorsa
legislatura) ma molto rimane ancora da fare”. E’ quanto ha
affermato il senatore UDC Antonio De Poli in un video-messaggio
al VI Congresso del ROI (Registro Osteopati italiani).
“Il riconoscimento professionale dell’osteopata non può e non
deve rimanere a metà – ha messo in evidenza De Poli -. La legge
ha riconosciuto, infatti, gli osteopati come professionisti
della salute e, pertanto, è stato compiuto un passo in avanti.
Ora la parola spetta al MIUR (Ministero dell’Istruzione) e al
CUN (Consiglio universitario nazionale). E’ indispensabile
procedere ora alla definizione del programma di formazione
universitaria”, ha concluso De Poli che ha messo in evidenza
“l’importanza della funzione degli osteopati per la tutela della
salute dei cittadini”