Scuola: De Poli (Udc), in Veneto carenza insegnanti sostegno

(DIRE) Roma, 19 giu. – “Il ministro Bussetti corregga il decreto sostegno in tempo utile per il nuovo anno accademico. La questione e’ nazionale ed e’ importante perche’ nella formulazione del testo non si tiene conto dei fabbisogni reali delle varie regioni. E’ un presupposto sbagliato”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che, intervenendo sul tema della carenza di insegnanti di sostegno, annuncia un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione Bussetti: “Accolgo le preoccupazioni del presidente Ciambetti e della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap). Al Governo chiedero’ di correggere il decreto. Al Veneto, ad esempio, sui 14.224 posti a livello nazionale, verranno assegnati 850 posti. Sono numeri assolutamente insufficienti. Tabelle del Miur alla mano, nelle regioni del Nord andra’ il 23% del totale dei posti bandi. La maggior parte dei posti, il 48%, pari 6.558 docenti, e’ stata autorizzata al Sud, dove le graduatorie di docenti sono ancora molto piene, rispetto al Nord, dove gli insegnanti di sostegno mancano. Bisogna, dunque, fare programmazione tenendo delle necessita’ delle varie regioni. Bisogna intervenire al piu’ presto per correggere il decreto: dietro l’angolo c’e’ il rischio che venga meno la continuita’ didattica che e’ un presupposto essenziale per tutti gli studenti e, in modo particolare, per gli alunni con disabilita’. Il fatto che, nel provvedimento, venga precisato che si esclude che l’organico dei docenti per il sostegno possa essere aumentato non ammettendolo nemmeno per l’adeguamento a situazioni di fatto e’ in palese contraddizione con quanto stabilito dalla sentenza n. 80/2010 della Corte costituzionale. Tale pronuncia della Consulta- conclude De Poli- dichiara l’illegittimita’ costituzionale di una norma (inserita in Legge di bilancio 2007 ndr) nella parte in cui esclude la possibilita’, gia’ contemplata dalla legge n.449/1997, di assumere insegnanti in deroga, in presenza di studenti con disabilita’ grave”.